1/9) Vestalia (secondo giorno); età repubblicana e imperiale – Festività in onore di Vesta, dea del focolare domestico, rappresentato simbolicamente da un focolare tenuto sempre acceso dalle sacerdotesse. Fino al 15 giugno il tempio era aperto ed era possibile fare sacrifici alla dea. In questi giorni era consentito alle matrone, e solo a loro, entrare a piedi nudi nella parte esterna del penus Vestae, luogo proibito nel resto dell’anno a tutti ed in particolare agli uomini (con la sola eccezione del Pontifex Maximus).
2/9) 115 a.C.: il console Marco Emilio Scauro termina la ristrutturazione del tempio sul Campidoglio dedicato alla dea Mens, che verrà festeggiata il giorno dell’anniversario della dedica posta. Alla dea venivano rivolte suppliche. Curiosità: il culto pagano verrà ripreso nel cristianesimo sotto il nome “Buon Consiglio”, attribuito alla Madonna e Vergine Maria.
«Per Ottavia, invece il giorno delle nozze aveva tenuto luogo di funerale, era stata condotta in una casa dove nulla avrebbe avuto se non lutti,: le erano stati strappati per veleno il padre e il fratello; aveva visto una schiava più potente di lei e Poppea per null’altro divenuta moglie di Nerone se non per portarle rovina; alla fine, aveva visto contro di sé levarsi l’accusa più infame, più terribile di qualunque morte.» [Tacito, Annales, XIV, 63]
3/9) 62 d.C.: Pandataria (Ventotene, isole Ponziane) – Muore Claudia Ottavia, figlia dell’imperatore Claudio e prima moglie di Nerone. Pochi giorni prima era stata ripudiata da Nerone con la falsa accusa di adulterio e sterilità e condannata all’esilio, quindi condannata a morte (su istigazione di Poppea). Ottavia viene incatenata e le vengono aperte le vene ma poiché per la paura il sangue usciva troppo lentamente, viene immersa in un bagno caldo. Le viene mozzata la testa che viene portata a Roma per essere mostrata a Poppea, da pochi giorni nuova moglie dell’imperatore.
4/9) 68 d.C.: Roma – In seguito ai disordini causati dalle ribellioni militari in Africa (Clodio Macrone) e Hispania (Sulpicio Galba) e della Guardia Pretoriana verso il potere imperiale, il Senato romano depone l’imperatore Nerone e lo dichiara nemico pubblico.
5/9) 218 d.C.: Immæ, nei pressi di Antiochia – Nell’omonima battaglia (Battaglia di Antiochia) si affrontano l’imperatore Macrino e il pretendente al trono Marco Aurelio Antonino Augusto (Eliogabalo), cugino di Caracalla. Quest’ultimo era sostenuto dalla madre e la zia di Caracalla, Giulia Domna e Giulia Mesa (che lo presentarono come figlio di Caracalla); e aveva l’appoggio di due legioni, la III Gallica che lo aveva acclamato imperatore ad Emesa, e la II Parthica, che aveva disertato da Macrino sempre ad Emesa. L’esito della battaglia, che dava esito incerto (anche per merito del generale dei ribelli, tutore di Eliogabalo e prefetto del pretorio Gannys), viene segnato proprio dalla fuga di questo, che lascia i suoi soldati allo sbando causandone la resa e la diserzione verso il suo rivale.
Eliogabalo rimane così imperatore unico; mentre Macrino invia suo figlio Diadumeniano, nominato Augusto lo stesso anno, con un ambasciatore dal re dei Parti Artabano V. Macrino, diretto a Roma sotto mentite spoglie, verrà riconosciuto da un centurione a Calcedonia, portato ad Antiochia e fatto giustiziare; stessa sorte subirà Diadumeniano, catturato e giustiziato prima che potesse raggiungere la frontiera partica.
6/9) 452 d.C.: Aquileia – Attila, re degli Unni, invade l’Italia e, dopo un assedio durato tre mesi, riesce ad espugnare Aquileia, che viene rasa al suolo. La leggenda vuole che una cicogna segnò il punto in cui l’assedio sarebbe stato fruttuoso.
7/9) 536 d.C.: Roma – Silverio, figlio del Papa Ormisda (514-523), viene eletto Papa con l’approvazione del re degli Ostrogoti Teodato.
8/9) 1365 d.C.: isola di Chios, mar Egeo – La famiglia genovese dei Giustiniani assume infatti la reggenza di Chios e dei possedimenti limitrofi. L’imperatore bizantino Giovanni V Paleologo rinuncia alle pretese di riconquistare le isole, conferendo loro il titolo di Re e di Despotas, assegnandogli la potestà, non solo su Chios, ma anche su Samo, Enussa, Icaria, Cos, Santa Panaria, Lesbo, e Focea. I Genovesi governeranno questi possedimenti sino alla conquista ottomana del 1566.
9/9) 1422 d.C.: Costantinopoli – Il sultano Murad II assedia Costantinopoli. L’assedio verrà tolto solo grazie al sopraggiungere del pretendente al trono Mustafà, fratello minore di Murad, che richiama il sultano in patria per affrontarlo.