Scriba seduto. Pezzo risalente alla dinastia IV o V (Museo del Louvre, Parigi). Scolpita in pietra calcarea e poi policromata, questa figura è un simbolo dell'arte egizia dell'Antico Regno e fornisce un'immagine molto precisa di questi funzionari dell'amministrazione.

In questo articolo, a cura del prof. Giovanni Pellegrino, prenderemo in considerazione la società e la vita quotidiana nell’antico Egitto.

Il faraone occupava il vertice nella scala gerarchica della società egiziana. All’estremo opposto di tale scala si trovavano i contadini gli operai gli artigiani i soldati e i mercanti. Per quanto riguarda i contadini essi erano vincolati alla terra che lavoravano e potevano possedere un piccolo orto una casa qualche animale ma senza dubbio la loro era una vita piuttosto dura. Nei periodi nei quali non si svolgevano i lavori nei campi i contadini venivano reclutati come operai nella costruzione dei grandi monumenti. Solo gli schiavi occupavano una posizione sociale inferiore a quella dei contadini. Dobbiamo precisare che nell’Egitto esisteva la schiavitù ma in forma limitata ai soli prigionieri di guerra.

La classe dirigente egiziana era costituita dai funzionari di grado superiore dai nobili e dai sacerdoti. Per quanto riguarda i nobili ad essi erano affidati il governo delle province, gli incarichi a corte e il comando dei reparti dell’esercito. Tuttavia i nobili cercarono sempre di costituire nuclei di potere autonomi e così facendo misero più volte in discussione la salvezza della monarchia e l’unità dello stato. Anche i sacerdoti nell’antico Egitto esercitarono un forte potere politico sia in quanto custodi delle sacre dottrine sia in quanto amministratori dei templi. Dobbiamo dire che i templi erano vere e proprie istituzioni economiche nei quali confluivano i tributi in natura versati dai fedeli ed anche le donazioni del faraone. Figure intermedie nella gerarchia sociale erano gli appartenenti alla burocrazia del regno i funzionari addetti all’amministrazione della giustizia alla riscossione dei tributi al controllo delle varie province e all’esercito.

Tra i funzionari una posizione privilegiata occupava lo scriba. Agli scribi erano affidati il controllo e il conteggio dei tributi che i sudditi dovevano versare nonché la relazione dei documenti diplomatici. Gli scribi utilizzavano a tali scopi la scrittura detta geroglifica. Negli affari interni si utilizzavano come supporto della scrittura i fogli di papiro. Invece negli scambi commerciali o diplomatici con l’estero si utilizzavano le tavolette d’argilla più resistenti. Appare evidente che una civiltà sofisticata ed importante come quella egiziana abbia sviluppato una cultura tecnico-scientifica strettamente collegata alla soluzione di problemi di ordine pratico. Per fare degli esempi le conoscenze geometriche e aritmetiche servivano agli antichi egizi per risolvere i problemi architettonici posti dalla costruzione dei grandi edifici o delle opere idrauliche. Tali conoscenze venivano anche utilizzate per il calcolo delle superfici coltivate. Con tutta probabilità furono le pratiche di imbalsamazione a determinare la profonda conoscenza dell’anatomia umana esistente nell’antico Egitto. Gli antichi egizi raggiunsero importanti risultati anche nella chimica e nella chirurgia nonché nell’astronomia.

Per quanto riguarda l’astronomia gli antichi egizi conoscevano le fasi lunari le eclissi nonché il moto dei pianeti. Appartiene anche alla civiltà egizia il più antico calendario conosciuto. Anche la religione era un altro elemento caratteristico della cultura egizia. Tale religione aveva una complessa teologia essendo popolata da decine di divinità zoomorfe cioè dei-animali. Comunque sia tale religione era dominata dal culto del dio Sole. Molto importante nella religione egizia era il culto dei morti e i riti di sepoltura che si fondavano su una complessa visione della vita e del mondo. Per gli egizi tutte le forme della realtà erano manifestazioni diverse di un’unica essenza. Per gli antichi egizi ogni essere umano rinasceva dopo la morte così come il sole rinasceva ogni mattina. Ma affinché un essere umano rinascesse dopo la morte era necessario che se ne preservasse il corpo e l’aspetto che aveva in vita. Per tale ragione gli antichi egizi svilupparono in maniera incredibile la tecnica della mummificazione finalizzata a conservare il corpo per rendere immortale l’anima. Le tombe che contenevano la salma mummificata erano riempite di oggetti cibo suppellettili e tutto ciò che serviva nella vita terrena e sarebbe anche servito nella vita nell’aldilà.

Per quanto riguarda la vita quotidiana in Egitto gli antichi egizi ci hanno lasciato un prezioso strumento di conoscenza delle loro abitudini ovvero gli apparati funebri. Gli egizi erano soliti infatti dotare le loro sepolture di tutte le comodità per continuare la propria confortevole esistenza anche nell’aldilà. Sulle pareti delle tombe erano rappresentate scene di vita quotidiana. Nelle tombe sfuggite ai saccheggi e rimaste intatte si sono conservate pressoché integri ricchi corredi funerari che sono fonti per noi utilissime per la conoscenza della civiltà egizia. Cominceremo a dire qualcosa sull’alimentazione nell’antico Egitto alimentazione che chiaramente giocava un ruolo di fondamentale importanza nella vita quotidiana degli egizi. Alla base della dieta degli antichi egizi vi erano pane e legumi. Per le classi più abbienti il menu comprendeva anche una grande varietà di verdure e frutta. Tra le carni si consumavano soprattutto volatili ovini suini. La carne era comunque un privilegio per pochi perché molto costosa. La carne veniva cucinata in pentola o sulla griglia subito dopo la macellazione.

La bevanda più diffusa era la birra molto apprezzata e alla portata anche delle classi meno abbienti. Il vino invece era riservato agli alti funzionari e alla corte del faraone. Per quanto riguarda gli arredi delle case gli egizi costruivano i loro mobili con legno o fibre intrecciate. Nelle case c’erano tavoli sedie e scaffali. Le pareti erano decorate con drappi di stoffa colorata e i pavimenti erano coperti con stuoie che a volte avevano la funzione di giaciglio. I letti avevano un telaio di legno mentre il materasso poggiava su un intreccio di fibre vegetali. All’estremità superiore c’era un poggiatesta spesso decorato con l’immagine di Bes il dio che proteggeva il sonno. Per quel che riguarda gli svaghi e i passatempi gli antichi egizi amavano intrattenere i propri ospiti con maghi acrobati musici ballerini e lettori. Gli antichi egizi apprezzavano molto anche i giochi da tavolo e alcuni sono giunti fino a noi. Ma anche i giochi di movimento all’aperto erano praticati. Infatti sulle pareti delle tombe sono spesso ritratte figure impegnate in esercizi ginnici. Tra i passatempi più diffusi nell’antico Egitto c’era il fenet una specie di dama che si giocava su una scacchiera rettangolare divisa in caselle. Lo scopo del fenet era quello di completare con tutte le pedine l’intero percorso sulla scacchiera evitando alcune caselle. Dobbiamo dire che il fenet è un gioco ancora in voga in molte aree del medio oriente.

Per quanto riguarda l’igiene personale la grande maggioranza della popolazione egiziana si lavava nel Nilo o nei canali. Invece le classi più elevate potevano permettersi una stanza da bagno con servizio igienico e perfino una specie di doccia. Come sapone usavano la soda e parte composte di grassi animali e vegetali con gesso o calcare. Come rimedio agli odori corporei si usavano le sostanze aromatiche quali l’incenso l’allume o la mirra. Per l’alito si masticavano pastiglie di kyphi composte di semi di astragalo uvetta e miele. Per lavarsi le mani prima dei pasti si usava un piccolo catino ed una brocca con versatoio realizzato in metallo. Per quel che riguarda i tessuti e l’abbigliamento degli antichi egizi il tessuto più diffuso era il lino ma fiorente era anche la produzione e il commercio di tessuti grezzi in rafia e in lana. Le stoffe venivano spesso anche colorate con ocra di origine minerale e coloranti vegetali. Dobbiamo dire che la produzione tessile riguardava soprattutto le donne. All’epoca della XVIII dinastia venne introdotto il telaio verticale che rendeva possibile la tessitura di stoffe di grandi dimensioni anche in uno spazio ristretto. Infine dobbiamo mettere in evidenza che gli egizi conoscevano un grande numero di tecniche di tessitura.

Detto ciò riteniamo concluso il nostro discorso sulla società e la vita quotidiana nell’antico Egitto.

By Simone Riemma

Studente del corso in Civiltà Antiche ed Archeologia: Occidente dell'Università degli Studi di Napoli - Orientale. Sono CEO e founder dei siti: - www.storiaromanaebizantina.it assieme al mio collega dott. Antonio Palo (laurea in archeologia) - www.rekishimonogatari.it assieme alla dott.ssa Maria Rosaria Formisano (laurea magistrale in lingua e letteratura giapponese e coreana) nonché compagna di vita. Gestisco i seguenti siti: - www.ganapoletano.it per conto dell'Associazione culturale no-profit GRUPPO ARCHEOLOGICO NAPOLETANO Le mie passioni: Storia ed Archeologia, Anime e Manga.

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