L’agorà di Atene è attraversata da una grande strada chiamata Dromos o Via delle Panatenee; dromos fa riferimento alle corse, Via delle Panatenee fa riferimento alle feste e tutt’è due sono collegate tra loro. In età arcaica (VIII-VII Secolo a.C.) nell’area dell’agorà vi era cose, dalle fonte e dai materiali ne deduciamo che ci dovevano essere anche attività agonistiche che si svolgevano nell’agorà, in particolare si dovevano svolgere, nei pressi delle tombe, degli agoni funebri in onore dei defunti e si evince in particolare dalle rappresentazioni che ci sono sui vasi geometrici, dove è frequente la rappresentazione dei cocchi tirati da quattro cavalli, questo fa riferimento alle gare di quadrighe, che si svolgevano in onore dei morti ed era un modo non solo per onorare le divinità, ma anche i defunti e si aggiunse anche il culto ad eroi. Durante le Panatenee, si svolgeva una ricchissima attività agonistica, infatti erano la principale manifestazione, ecco perché poi il dromos era il luogo dove si svolgevano sia all’interno che all’esterno dell’agorà. La festa era dedicata ad Atena Poliade, protettrice della città, secondo il mito le panatenee sarebbero state istituite dal mitico re Erittonio, ma Teseo avrebbe reso queste le feste di tutti gli ateniesi dandole il nome Panatenaicos, questo perché a Teseo si deve il sinecismo di tutta l’Attica con l’unione sacrale-giuridica-politica attorno Atene. Nella fase iniziale queste Panatenee erano feste annuali e tali rimasero fino all’epoca di Pisistrato, quando vennero istituite le Grandi Panatenee, nel 566 a.C. L’istituzione delle Grandi Panatenee rientra in un quadro più ampio dell’agonistica arcaica, le Panatenee furono istituite a imitazione dei grandi agoni Panellenici che si celebravano nel mondo greco a partire dagli agoni Olimpici, che furono istituiti ed organizzati stabilmente nel 776 a.C. ed ogni quattro anni si celebravano; la cadenza quadriennale serviva ai greci anche per datare gli avvenimenti. Gli agoni Olimpici ebbero un immenso successo, iniziati come agoni locali a cui partecipavano solo i greci del Peloponneso, piano piano assumono importanza internazionale e tutti gli atleti della Grecia, di tutte le località correvano a gareggiare e sul modello gli agoni Olimpici furono poi istituiti gli agoni Panellenici:
- Agoni Opitici, che si svolgevano a Delfi con cadenza quadriennale dal 582 a.C.
- Agoni Istmici, che si svolgevano nel santuario di Poseidone presso l’istmo di Corinto dal 581 a.C.
- Agoni Nemei, che si svolgevano nel santuario di Zeus a Nemea, località non lontana da Corinto nel 577 a.C.
Questi agoni diventarono i più importanti della Grecità, importante era conseguire la vittoria a tutt’è quattro, anche perché venivano posti in modo da non coincidere. Anche Pisistrato volle adeguarsi creando per Atene degli agoni importanti in modo da attrarre gli atleti non solo ateniesi ma da tutta la Grecia. Le Panatenee, quando si Celebravano? Si tenevano nel primo mese dell’anno attico, nel mese di Ecatombeone, sia le piccole che le grandi, mentre le piccole occupavano l’arco di pochi giorni, le grandi occupavano almeno quattro, e il giorno più importante era il giorno 28 di Ecatombeone, perché era il natale della dea. Queste Panatenee col tempo andarono arricchendosi di presentazioni, gare, che sopravvivono anche in età romana. Qual era il programma delle feste? La festa prevedeva una serie di agoni poi la sera prima il 28 vi era una veglia notturna detta Pannychis, dopo la veglia, il giorno 28 vi era una solenne processione che andava da fuori città fino all’Acropoli, e sull’Acropoli si svolgeva un grande sacrificio alla dea con l’uccisione di un gran numero di vittime e infine un banchetto in cui si mangiavano le carni dei sacrificati. L’organizzazione delle feste era a cura di funzionari detti Hieropoioi e Athloteti. Gli Hieropoioi organizzavano i riti sacri, gli Athloteti organizzavano le gare. Successivamente alla fine del V Secolo a.C., erano solo gli Athloteti ad organizzare le Grandi Panatenee mentre gli Hieropoioi si occuparono delle piccole Panatenee. Vi erano varie specialità, gli agoni sportivi e agoni poetici musicali, così erano gli agoni Panellenici, salvo ad Olimpia dove si faceva solo sport, in particolare a Delfi dove Apollo era la divinità protettrice delle arti, poesia ecc. vi erano agoni culturali. Gli agoni ippici e ginnici avevano varie specialità: negli ippici la gara più importante era la cosiddetta gara degli apobates, consisteva in una quadriga tirata da quattro cavalli con un carro su cui vi era la guida e al suo fianco montava l’atleta che era armato con elmo e scudo, arrivato ad un certo punto questo scendeva dal cocchio e continuava la corsa correndo a piedi cercando di tenere il ritmo del carro. Il verbo apobaino vuol dire scendere/smontare. Era la gara più particolare ed è rappresentata più volte sulla ceramica e anche sul fregio del Partenone; un’altra gara particolare si svolgeva in mare al porto del Falero nelle sue acque, con una regata tra imbarcazioni; altra cosa particolare che si faceva durante la Pannychis, si svolgeva una gara detta Lampadedromia, durante la veglia notturna dove si correva sul circuito cittadino tenendo in mano una lampada e anche questa è rappresentata nella ceramica. Sul vaso in figura sono raffigurati due atleti che arrivano al traguardo, l’altare, con una figura barbata, l’arconte re che presiedeva come suprema autorità, il premio era l’anfora piana d’olio. Altra particolarità per gli agoni musicali è una specialità voluta da Pisistrato, la recitazione dei poemi omerici, la gara dei rapsodi; i rapsodi era coloro che recitavano i poemi omerici accompagnandosi con la musica, quasi cantando e vinceva chi suonava e recitava meglio, si dovevano attenere alla “regola panatenaica”, che consisteva nel fatto che un rapsodo doveva attaccare nel punto in cui il precedente aveva interrotto e doveva sapere a memoria l’Iliade e l’Odissea. Cicerone ci dice che fu proprio Pisistrato a introdurre i poemi ad Atene. Nei grandi agoni Panellenici i vincitori vincevano solo una corona di foglie fatta con la pianta sacra al dio: ad Olimpia era l’ulivo, a Delfi era l’alloro, a Corinto era il sedano selvatico poi diventata la quercia. Questi erano gli agoni per la corona, erano gli agoni sacri detti stephanitai; poi c’erano tutti una serie di agoni che prevedevano un premio per i vincitori, erano gli agoni detti Chemotitai, oltre alla corona vince anche denaro o qualcosa di valore. Le Panatenee non facevano parte degli agoni stephanitai, perché erano previsti agoni di sostanza ma si vinceva comunque la corona.