1/3) Agonalia (festività): Roma – Celebrazioni della prima delle quattro feste agonali (17 marzo, 21 maggio, 11 dicembre), durante le quali il rex sacrificulus o sacrorum immolava un ariete nella Regia. Il nome Agonalia deriva dal fatto che l’hostia, la vittima sacrificata, era dagli antichi detta agonia ed il sacrificio era detto agonium o agonale. L’agonium del 9 gennaio era offerto a Giano, dio del mese e di tutti gli inizi.
«[Locusta]… uno di quegli orribili e misteriosi fenomeni che ciascun secolo produce, un’eccezione che provava l’ira del destino per perdere l’Impero romano contaminato da tanti delitti» A. Dumas, “Il conte di Montecristo”
2/3) 69 d.C.: Roma – Viene giustiziata su ordine dell’imperatore Galba l’avvelenatrice Lucusta, colei che aveva fornito il veleno ad Agrippina Minore e Nerone per uccidere l’imperatore Claudio e suo figlio Britannico; veleni forniti poi allo stesso imperatore per uccidere la madre. I servigi resi a Nerone le valsero laute ricompense da parte di questi. Apuleio riporta una “stravagante” versione della sua condanna secondo cui, dopo essere fatta sfilare in catene per Roma, viene violentata (stuprata) da una giraffa addestrata appositamente e poi data in pasto alle belve del circo.
3/3) 475 d.C.: Costantinopoli – Approfittando del malcontento popolare della popolazione della capitale verso un nuovo imperatore di etnia Isaurica, Zenone, (gli Isaurici nonostante fossero sudditi dell’Impero erano considerati alla pari dei barbari), Flavio Basilisco riesce a fomentare una serie di rivolte popolari e militari e – tramite la moglie dell’imperatore, che era sua sorella – riesce a convincere Zenone a fuggire. Zenone fugge così con il tesoro imperiale a Sbide, dove viene assediato. Fatti uccidere tutti i pretendenti al trono, Basilisco si fa acclamare imperatore dalla popolazione e dal Senato; suo figlio Marco è proclamato co-imperatore. Il giorno stesso della sua incoronazione Basilisco perde però il sostegno di due componenti che l’avevano appoggiato, la Chiesa e l’esercito: la prima non approva le posizioni imperiali anti-calcedoniane (essendo l’imperatore monofisita), il secondo – formato in gran parte da componenti isauriche e ostrogote – non approva il massacro degli Isaurici di Costantinopoli, cui l’imperatore, per avere l’appoggio della popolazione, non aveva fatto nulla per fermarlo.
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