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Storia di Atene

Sviluppo della Civiltà Micenea nell’Egeo

Gli scavi effettuati nella zona dell’agorà del ceramico, hanno portato alla luce resti risalenti a tutte le età a partire dal neolitico, periodo anteriore al 3000 a.C., e alle pendici dell’Acropoli, a nord-ovest, sono stati rinvenuti dei pozzi poco profondi per la raccolta di acqua e all’interno erano presenti resti di ceramica ad uso domestico, che fanno pensare alla frequentazione del luogo da parte di gruppi di persone. Nell’area della polis è stata ritrovata una tomba, risalente all’età neolitica, maschile isolata, che da tracce umane nella zona in questo periodo. L’età del bronzo, nella prima parte, tra il 3000 a.C. e il 1500 a.C., troviamo ancora gli stessi rinvenimenti, non vi sono tombe ma solo pozzi e ceramica. Nella tarda età del bronzo, tra il 1500 a.C. e il 1100 a.C., si sviluppa la Civiltà Micenea, la sede del re miceneo, il Wanax, era l’Acropoli che fu fortificata con cinta murarie e dalle fonti si sa che l’abitato della città micenea si estendeva a sud dell’Acropoli; nell’area della futura agorà, sono state trovate almeno una cinquantina di tombe, molte delle quali erano molto importanti, erano tombe a camera, ambienti scavati nella roccia, al quale si accedeva tramite un corridoio e in queste camere vi erano disposizioni multiple, probabilmente tombe familiari con corredi piuttosto ricchi. Nel complesso, la società ateniese di questo periodo miceneo, dà l’impressione di una civiltà particolarmente sviluppata e di buon livello di ricchezza. Il governo era rappresentato dal Wanax, affiancato dal comandante militare, il luogotenente e dall’ aristocrazia militare anche proprietaria terriera. Nel periodo 1200/1100 a.C., decade la Civiltà Micenea, le cause devono essere state molteplici, ma delle quali verificatesi all’interno stesso del mondo miceneo, ma alla decadenza della società viene associata la cosiddetta “invasione dorica”. In questo periodo, ci fu uno spostamento di popoli da nord verso sud. All’età del ferro, dal 1100 a.C. in poi, i secoli successivi alla decadenza della civiltà micenea, fra l’XI e l’VIII Secolo a.C., è nota con il di Età Buia, anche gli scavi archeologici ci danno testimonianza del periodo, quello che non si conosce invece sono i fatti accaduti. Viene definito anche Alto Arcaismo. In questo periodo non è attesta la scrittura, mentre nel mondo miceneo era attestata la scrittura, era una scrittura riservata ad una élite di persone, conosciuta a pochi, che erano coloro che detenevano l’archivio nel palazzo miceneo, gli scribi, che effettuavano gli inventari del palazzo e quindi dell’amministrazione dello stato; la scrittura era la cosiddetta “lineare B”, sillabica a cui ogni segno corrispondeva una sillaba, che scompare con la caduta micenea ma che ci è attestata da un numero consistente di iscrizioni su tavolette di argilla redatte. Dopo viene questo periodo di scomparsa della scrittura e le prime attestazioni di linguaggio greco con l’alfabeto che oggi conosciamo e leggiamo si attesta nella prima metà dell’VIII Secolo a.C. Atene fu solo sfiorata dall’invasione dorica, gli ateniesi mantennero il loro modo di parlare con un particolare dialetto e tale rimase mentre i dori, parlavano un altro tipo di dialetto.

Struttura formativa di una classica polis greca

La cosa importante del periodo è la formazione delle Poleis, quindi non vi è più il Wanax nel suo palazzo a gestire la città. La parola Polis, significa “comunità politica/città”, costituita da uomini maggiorenni che detengono il potere politico. Dal punto di vista topografico, la polis è costituita dal centro urbano, Asty, e dal terreno circostante, Chora; i cittadini che governavano la polis erano gli aristocratici cioè i personaggi appartenenti alle antiche famiglie aristocratiche proprietarie terriere, la popolazione libera, escludendo le donne, schiavi, bambini, era suddivisa in tribù a carattere gentilizio; queste tribù erano quattro: Argadei, Egicorei, Geleonti e Opleti. In queste quattro tribù era distribuita la popolazione ateniese ed erano a carattere gentilizio, cioè costituite da gruppi di famiglie con proprietà terriere sparse in alcune zone e in altre zone. Vi è la tradizione mitica legata a questo periodo sui vari re che avrebbero governato la città di Atene; i più antichi furono: Cetrope, Erittonio, Pandione ed Egeo. Questi primi quattro re assumono la vecchia funzione di Wanax ma essendo tra mito e realtà, la loro esistenza non è certa. In seguito divengono figure simbolo nella città e successivamente arrivano: Teseo, figlio di Egeo, figura importante nella storia di Atene in quanto questo personaggio diventò oggetto di culto, viene attribuito il fenomeno del sinecismo dell’Attica: la parola deriva dal greco Synoikoismos, cioè “abitare assieme” e consisteva nell’unificazione giuridica, politica e sociale di tutti i centri dell’Attica attorno Atene, così la regione intera viene amministrata dall’unico grande centro di Atene.

Teseo sopra il Minotauro. Antonio Canova

Dopo Teseo, la tradizione ricorda altri sette re e tredici Arconti a vita che sostituiscono la figura del re, Alto Magistrato, dopo i tredici arconti succedono altri sette Arconti a carica decennale; a partire dal 683 a.C. la carica di arconte inizia ad essere annuale ed il primo arconte ricordato è Creonte. Da questo momento in poi la figura di arconte diventa importante principalmente perché da il nome all’anno cioè gli ateniesi quando volevano indicare un anno facevano riferimento al nome dell’arconte, definito poi con termine di Eponimo, cioè “che dà il nome alla cosa”.

Nell’area della futura agorà quindi continuavano ad avvenire le sepolture anche nella prima parte dell’età del ferro, ma le tombe sono diverse, non sono più a camera con i corredi micenei e anche il rito funerario cambia, non si ha più la inumazione ma l’incinerazione: il corpo del defunto viene posto su una catasta di legna e bruciato, le sue ceneri vengono raccolte in un’urna di ceramica e insieme ad alti oggetti appartenuti al defunto posti in una fossa. Cambia anche il tipo di ceramica utilizzata e mentre in età micenea si trovano disegni floreali, adesso si trovano disegni geometrici.

Nell’VIII Secolo a.C., ad Atene, sembra sia avvenuta una crisi demografica, con periodo di carestia e siccità poiché si diminuisce il numero di polis; gli eventi storici più significativi sono:

  1. Nel 636 a.C. vi è un tentativo di istituire un governo di tipo tirannico, questo tentativo fu fatto da Cilone, personaggio dell’aristocrazia, ricordato per aver vinto gli agoni olimpici; il suo tentativo fallì per l’intervento di un’altra famiglia aristocratica ateniese, gli Alcmeonidi i quali pongono brutalmente fine al tentativo.
  2. Altro evento importante dell’VIII Secolo, nel 624 a.C., è l’opera legislativa di Draconte o Dracone, il quale diede per la prima alla città di Atene, un codice di leggi scritte: le leggi prima erano tramandate oralmente e subivano manipolazioni col tempo. Le sue leggi vengono ricordate principalmente per la parte relativa gli omicidi e delitti di sangue, puniti molto severamente; era lo Stato a regolare gli eventi e stabiliva le punizioni mentre in passato era lasciato alle iniziative personali delle famiglie, la giustizia.
  3. Nel corso dell’VIII Secolo a.C., si va modificando anche la forma di governo della città. Si forma il Collegio degli Arconti, inizialmente da un solo arconte poi da tre Arconti e i poteri vennero distribuiti, tra i tre arconti: Arconte propriamente detto Arconte Eponimo e che dava il nome all’anno; Arconte Re che si occupava degli aspetti sociali; Arconte Polemarco che era a capo dell’esercito. Dopo un periodo iniziale se ne aggiunse un altro gruppo di sei Arconti detti Tesmoteti, cioè redattori e custodi delle leggi, si occupavano della legislazione e dell’osservanza delle leggi. Il consiglio arriva così a nove membri che restano in carica solo un anno e finito il mandato entrano a far parte a vita nel Consiglio dell’Areopago. Quindi a governare la città di Atene, vi era il Consiglio delle famiglie aristocratiche, il Consiglio degli Arconti e il Consiglio dell’Areopago formato dagli arconti una volta terminato il mandato di un anno e i loro membri erano sempre rappresentanti delle famiglie più eminenti.

    Dracone (ipotetico busto?)

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