La principale resistenza all’avanzata romana nel Galles fu organizzata da Carataco, meglio conosciuto nella tradizione gallese come Caradoc. Figlio del re dei Cassivellauni dell’Essex, egli aveva già in età romana acquisito uno status semi-eroico come leader della resistenza bretone alla conquista dei Romani. A seguito di una sconfitta in una battaglia tra Romani e Bretoni nei pressi del fiume Medway, Carataco fu costretto a fuggire dalla sua patria e si trasferì in Galles con molti dei suoi guerrieri. Guidando le tribù degli Ordovici e dei Siluri, che abitavano una grande area dell’odierno Monmouthshire, Carataco condusse con successo una guerriglia contro i Romani, ma venne da questi sconfitto definitivamente nella battaglia di Caer Caradoc (ai confini del Galles) nel 50 d.C. Carataco venne allora catturato e portato a Roma dove con un discorso impressionò l’imperatore Claudio a tal punto che questi gli risparmiò la vita.
«Il popolo venne chiamato come se dovesse assistere a uno spettacolo d’eccezione. Stavano in armi le coorti pretorie nella spianata antistante la caserma. Iniziarono a sfilare i vassalli del re, con l’esibizione delle falere, delle collane e delle spoglie che Carataco s’era conquistato nelle guerre contro i popoli stranieri; seguivano i fratelli, la moglie e la figlia e, da ultimo, venne messo in mostra Carataco in persona. Avvilenti furono le preghiere suggerite negli altri dalla paura: Carataco, invece, non chiese pietà con espressioni umili del volto o con parole, ma giunto dinnanzi alla tribuna imperiale così parlò:
“Se al tempo dei miei successi avessi avuto, pari alla nobiltà e alla fortuna, il senso della misura, sarei venuto in questa città come amico e non come prigioniero, e tu non avresti sdegnato di stringere un patto di pace con un uomo dagli antenati famosi, re di molte genti. La mia sorte attuale come è per me avvilente, così è per te motivo di vanto. Ho avuto cavalli, uomini, armi, ricchezze: c’è da stupirsi se ho opposto resistenza per non perderli? Se voi volete comandare a tutti, significa che tutti debbano accettare la schiavitù? Se fossi trascinato qui dopo una resa immediata, nessuna risonanza avrebbero avuto il mio destino e la tua gloria, e l’oblio accompagnerebbe il mio supplizio: se invece mi lascerai incolume, sarò esempio vivente della tua clemenza.”» Tacito, Annales, XII, 37
«Sulla spiaggia stazionava una linea di guerrieri nemici costituita soprattutto da uomini armati, e tra di loro vi erano donne, con i loro capelli mossi dal vento, che trasportavano torce. I Druidi erano in mezzo a loro, gridando magie terrificanti, con le mani alzate verso il cielo, che spaventarono i nostri soldati, tanto che i loro arti divennero paralizzati. In seguito, essi rimasero fermi e furono colpiti. Alla fine della battaglia, i Romani furono vittoriosi, e le sacre querce dei Drudi furono abbattute.»
Vi furono anche altre diverse stazioni militari in questa regione, come Abergavenny, Usk e Monmouth in Monmouthshire, Cardhill, Neath e Loughor in Glamorgan. La seconda piazzaforte romana in ordine di importanza si trovava nel Radnorshire, ossia Castle Collen nei pressi di Llandridnod Wells. Essendo l’intero Galles parte della zona militare, i Romani costruirono 30 fortezze ausiliari, unite da strade che le distanziavano un giorno di marcia l’una dall’altra. Una delle più grandi fu costruita a Y Gaer, distante due miglia da Brecon, e un altro a Llanio. I Romani non penetrarono molto nel Galles occidentale, a parte per una strada che collegava le fortezze di Carmarthen and Llandovery.