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Storia delle Province Romane [2]: Province Alpine


Il settore alpino occidentale, nonostante il controllo dei valichi fosse di enorme importanza strategica, era rimasto escluso dall’organizzazione della Cisalpina, ma anche delle province galliche transalpine, e solo Cozio, re della comunità che abitava l’alta Val di Susa, aveva stabilito buoni rapporti con Roma. Nel 25 a.C. Augusto era intervenuto per la prima volta in Valle d’Aosta; tra operazioni militari, politiche e diplomatiche la regione fu sottomessa tra il 17 e il 14 a.C., anno in cui furono istituite le province delle Alpi Marittime e delle Alpi Cozie. Successivamente (non prima del I secolo) fu creata anche la provincia delle Alpi Graie e Pennine, che corrispondeva all’attuale alta valle del Rodano. Questi territori, non tanto importanti a livello economico, lo erano invece a livello strategico per il controllo dei valichi.

La provincia delle Alpi Marittime ebbe assegnata da Augusto il Nizzardo, che le dava accesso al mare, tra la Narbonese e la Liguria. Nell’entroterra invece fu eretto nel 7 a.C. il Tropaeum Alpium, un monumento edificato lungo la via Augusta sullo schema dei mausolei, che segnava il confine tra Italia e Gallia ed era visibile sia da terra che da mare.

 

Le Alpi Cozie non furono conquistate militarmente, ma attraverso un trattato tra Roma e il re locale (Cozio, che aveva avuto tra l’altro la cittadinanza romana) che divenne primo governatore della provincia. Questo evento lo troviamo rappresentato nel fregio dell’Arco di Augusto a Susa, eretto tra il 9 e l’8 a.C.: questo monumento è un esempio dell’integrazione tra architettura (romana-classicista) e raffigurazione del fregio (locale). Durante il III secolo la città di Susa fu dotata di una nuova cinta muraria difensiva, che occupava solo il nucleo della città e che deve essere stata realizzata frettolosamente, dato che nelle mura furono trovate pezzi di statue e decorazioni architettoniche di età imperiale del I secolo d.C..

 

Quest’area rientrò nelle operazioni di sistemazione e protezione dei confini settentrionali italiani dopo l’espansione romana nelle Alpi Retiche e nell’altopiano bavarese. Tutte le province alpine nel corso dell’età imperiale ebbero fortificazioni continuamente potenziate a difesa del limes retico.

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