La Vita Quotidiana del Cittadino Romano: Aspetti Sociali, Urbanistici ed Economici


Introduzione

La vita quotidiana dell’homo civis romano rifletteva la complessità e la struttura profondamente gerarchica della società romana. Le fonti letterarie, archeologiche ed epigrafiche offrono un quadro articolato delle abitudini dei cittadini, dalle élite senatorie ai plebei, rivelando un tessuto urbano e sociale estremamente articolato.

🕗 Ritmi e abitudini della giornata

Il cittadino romano medio iniziava la propria giornata all’alba (prima luce). Le classi agiate disponevano di schiavi per l’igiene e la vestizione; i cittadini comuni si limitavano a una rapida abluzione con acqua fredda. La mattinata era spesso dedicata alla “salutatio”, momento in cui il cliente si recava dal patronus, e agli affari civili svolti nel foro, centro politico, giuridico e commerciale.

🏠 L’ambiente domestico: domus e insulae

Due le forme abitative principali:

  • Domus (élite senatoriale ed equestre): strutturata attorno all’atrium, con tablinum, cubicula e triclinia. Affrescata e decorata con mosaici, spesso ospitava larari e peristili con giardini interni.
  • Insulae (classi medie e povere): edifici pluripiano, spesso sovraffollati, talvolta con strutture in legno e scarsamente ventilati. L’assenza di servizi igienici privati e il pericolo di incendi erano frequenti.

L’arredamento rifletteva lo status: letti in legno pregiato, suppellettili bronzei, tessuti tinti con porpora o altri pigmenti costosi per i più abbienti.

Disegno ricostruttivo di una tipica domus romana

🍞 Nutrizione e modelli alimentari

La dieta romana variava per classe sociale:

  • Ientaculum: pane, fichi, formaggio o olive.
  • Prandium: leggero, spesso consumato fuori casa.
  • Cena: il pasto principale; per le classi superiori, diveniva un vero e proprio evento sociale, servito in più portate (gustatio, prima mensa, secunda mensa), accompagnato da vino e intrattenimento.

Le tabernae e thermopolia offrivano pasti pronti a chi non disponeva di una cucina privata. Sono numerosi gli esempi rinvenuti a Pompei e Ostia.

♨️ Termalismo e igiene pubblica

Il sistema termale era un’istituzione pubblica e culturale. Le terme non erano solo luogo per la pulizia del corpo, ma anche di socializzazione e cura dello spirito. Le più grandi — come le Terme di Caracalla o di Diocleziano — offrivano piscine, palestre, biblioteche e giardini.

Il percorso classico comprendeva apodyterium, tepidarium, calidarium, laconicum e frigidarium.

Terme di Bath in Gran Bretagna (I-III secolo d.C.).

🎭 Tempo libero e attività ludiche

Il cittadino romano partecipava a:

  • Spettacoli gladiatori nei grandi anfiteatri (Colosseo, Anfiteatro di Capua).
  • Corse con quadrighe nel Circo Massimo (ludi circenses).
  • Teatro (ludi scaenici) e commedie plautine e terenziane.
  • Feste religiose (Saturnalia, Lupercalia) con giochi, banchetti e riti.
Scontro tra guerrieri
Ricostruzione 3d del Circo Massimo

🛠️ Occupazione, artigianato e schiavitù

L’urbanesimo romano era fortemente sostenuto dal lavoro servile e da una divisione complessa del lavoro:

  • Le corporationes (collegia) regolavano arti e mestieri.
  • Gli artigiani gestivano botteghe (officinae) in affaccio sulle vie principali.
  • Gli schiavi costituivano una forza lavoro essenziale in domus, campagne e strutture pubbliche. Alcuni schiavi altamente qualificati potevano gestire attività e accumulare ricchezze (servi rationis).

🌙 Il calar della sera

La città si spegneva lentamente. Solo alcune insulae e domus private disponevano di lucerne a olio o fiaccole. L’assenza di una vera illuminazione pubblica favoriva episodi criminali, tanto che vi erano ronde e patrizi incaricati della vigilanza notturna (tresviri nocturni). Le famiglie si riunivano per la conversatio serale, o per momenti di preghiera domestica presso il lararium.


🔍 Conclusioni

Lo studio della quotidianità romana consente di comprendere come l’Impero riuscisse a mantenere coesione, ordine e produttività in una vasta pluralità etnica e geografica. La dimensione pubblica e privata del cittadino era permeata da riti, consuetudini e da un forte senso di appartenenza alla civitas.


📚 Fonti bibliografiche e sitografiche:

  • Carcopino, J. (1940), La vita quotidiana a Roma all’apogeo dell’Impero, Laterza.
  • Beard, M., & Crawford, M. (1985), Rome in the Late Republic, Duckworth.
  • Le Glay, M., Voisin, J.-L., & Le Bohec, Y. (2016), Storia romana, Il Mulino.
  • Laurence, R. (2007), Roman Pompeii: Space and Society, Routledge.
  • Fagan, G. G. (1999), Bathing in Public in the Roman World, University of Michigan Press.
  • Corpus Inscriptionum Latinarum (CIL)
  • Sito ufficiale: https://www.storiaromanaebizantina.it
  • Museo Nazionale Romano, https://www.museonazionaleromano.beniculturali.it/
  • Perseus Digital Library, https://www.perseus.tufts.edu/

di Simone Riemma

Studente del corso in Civiltà Antiche ed Archeologia: Occidente dell'Università degli Studi di Napoli - Orientale. Sono CEO e founder dei siti: - www.storiaromanaebizantina.it assieme al mio collega dott. Antonio Palo (laurea in archeologia) - www.rekishimonogatari.it assieme alla dott.ssa Maria Rosaria Formisano (laurea magistrale in lingua e letteratura giapponese e coreana) nonché compagna di vita. Gestisco i seguenti siti: - www.ganapoletano.it per conto dell'Associazione culturale no-profit GRUPPO ARCHEOLOGICO NAPOLETANO Le mie passioni: Storia ed Archeologia, Anime e Manga.

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