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La nascita di una colonia greca (apoikia) [1/2]

Colonie Greche – Zanichelli

Tutti noi conosciamo il termine “colonia” dal latino colonia, cioè “terra da coltivare” ossia indica l’insieme di persone che si trasferiscono, spontaneamente o per iniziativa della madrepatria, in un altro luogo dove rimangono uniti in una comunità. Spesso questo termine viene utilizzato ad indicare anche quelle città greche che videro la luce durante tutto l’VIII secolo a.C. a seguito delle migrazioni ad oriente e ad occidente del Mediterraneo. A seguire vedremo, attraverso Erodoto, come avviene il primo passo per far si ché abbia inizia una spedizione greca ossia la sentenza dell’oracolo di Apollo a Delfi…

Quando i Romani vanno a colonizzare e fondare nuove città partono 2000/3000 famiglie (7000/8000 persone) tutte assieme. Un archeologo americano F. Brown si immagina questa carovana di persone, come quelle del vecchio West, con gli etruschi che dall’alto delle loro città vedono questi carri con buoi, persone, ecc. arrivare. Nulla di tutto ciò, però, riguarda le apoikiai greche, che nascono in un modo quasi sempre misterioso e strano.

Per capire come funziona la spedizione coloniale di una apoikia occidentale purtroppo non si hanno descrizioni di formazioni, ma solo nomi di ecisti, quando nella cronologia sia stata fondata e la storia successiva. Fortuna nostra Erodoto, che non parla dell’Italia, ma della guerra tra persiani e greci, fa lunga descrizione che riguarda l’Egitto che era stato conquistato dai Persiani, si domanda che fine avesse fatto quel popolo e dice che nel corso della metà del VI Secolo a.C. gli egiziani erano decaduti molto perché erano stati sconfitti in una battaglia epocale contro Cirene, unica colonia greca stanziale stabile in terra africana. In questo caso Erodoto, siccome è un grande narratore apre una parentesi su Cirene raccontandoci la storia della città, che ci permette di capire la morfologia cioè come nasce una colonia dall’origine fino allo stanziamento dei greci. La fondazione è una cosa molto complessa. Il luogo da cui parte tutto è Tera (isola di Santorini), mentre gli altri luoghi sono Delfi poi Creta.

Tera è di fondazione dorica, ed essendo una città dorica ha due re. Un giorno il re di Tera va a Delfi per un omaggio ad Apollo portando con se un personaggio giovane, che è balbuziente. La Pizia, vedendo il re, dice che il balbuziente dovrà fondare una nuova città nella terra di Lidi, a fondare Cirene, ma non capendo torna indietro a casa. Immediatamente la volontà di Apollo tramite la Pizia si manifesta e

“per 7 anni non piovve più a Tera e a loro tutti gli alberi si seccarono, tranne uno. Ai Terei, che chiedevano un responso, la Pizia rispose di colonizzare la Libia. Poiché non vi era alcun rimedio ai loro mali, mandarono dei messaggeri a Creta a chiedere se qualcuno dei Cretesi o dei meteci fosse arrivato in Libia. Facendo il giro di Creta quelli giunsero anche a Itanos, dove incontrarono un pescatore di porpora, il cui nome era Corobio; questi disse che, spinto dai venti, era giunto in Libia e, in particolare, all’isola di Platea. Dietro compenso lo persuasero e lo portarono a Tera. Da Tera navigarono allora degli esploratori, dapprima non molti; quando Corobio li condusse nell’isola di Platea lasciarono Corobio lì con dei viveri bastanti per un certo numero di mesi, mentre essi navigarono in fretta per annunciare ai Terei i fatti riguardanti l’isola. Poiché rimasero lontani più tempo del dovuto, a Corobio venne a mancare tutto. Poi una nave di Samo, il cui comandante era Coleo e che navigava verso l’Egitto (in questo periodo l’Egitto è un paese molto chiuso e solo con il permesso del Faraone si poteva commerciare; solo successivamente venne fondata Naukratis, un luogo dove si poteva solo commerciare e non vivere), fu trascinata verso Platea. I Sami, informati da Corobio di tutta la questione, gli lasciarono viveri per un anno ed essi, partiti dall’isola alla volta dell’Egitto, furono portati fuori rotta da un vento di levante. E poiché il vento non cessava, attraversate le colonne d’Eracle, giunsero a Tartesso come scortati da un dio (espressione omerica). Allora questo emporio non era frequentato; così i Sami, tornati indietro, guadagnarono dal carico più di tutti i Greci di cui si abbia conoscenza, dopo Sostrato, figlio di Leodamante, di Egina: con lui infatti non è possibile per altri competere.”

(Hdt., 4, 150-158)


Nella seconda parte dell’articolo tratterò del personaggio di Sostrato e lasciando Corobio sull’isola di Platea vedremo nel frattempo quali sono le figure importanti per fare in modo che abbia inizio una vera spedizione e quindi la scelta dell’ecista (colui che guiderà la spedizione) e la scelta dei partecipanti…

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