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La misurazione del tempo e le festività nell’Antico Egitto

CRONOLOGIA

Gli Egiziani non calcolavano il tempo a partire da un data di riferimento precisa. L’anno era dato dal regno del sovrano: alla sua morte si ricominciava daccapo.

Dea Sopedet

L’anno civile era di 360 giorni suddivisi in tre stagioni di quattro mesi, a cui venivano aggiunti 5 giorni detti epagomeni. La mancanza di anni bisestili con il tempo portò alla non-sovrapposizione tra calendario civile e solare (stagioni), che tornavano a coincidere dopo 1460 anni. L’anno civile cominciava con la piena del Nilo, evento coincidente con la levata della stessa Sirio. Questa stella fu deificata con Sopedet (Sothis), figlia di Osiride (più tardi identificata con Iside), legata alla fertilità. Un’altra sua associazione è come guida all’Oltretomba: lo stesso periodo di “assenza” della stella aveva riflesso sulla pratica della mummificazione (70 giorni).

Esempio di definizione dei giorni: “7° anno del regno di Sesostri III – 4° mese – 16° giorno”

L’unico caso di datazione egizia esposta in maniera moderna è quello di Censorino (III secolo d.C), autore di un’opera dedicata al suo mecenate: ricorda che lo stesso giorno della nascita del mecenate nel 139 d.C. si levò la stella Sirio. Quindi a partire dalla data del 21 luglio 139 si sono potute determinare altre tre date in cui vi era la coincidenza civile e solare.

Ricostruzione date assolute: (giorni che mancano alla fine dell’anno x 4) + data ciclo di Sirio più vicina.

Non mancano problemi dovuti ad errori, sia di carattere storico (testo, autore, committente) che astronomico (latitudine, posizione, differenza anno sidereo-australe).

Le principali fonti cronologiche egizie (tra loro tutte differenti) sono:

Le datazioni potevano essere anche biennali nel caso si trattava di un censimento.

La suddivisione della storia egizia in dinastie si deve al greco Manetone (III secolo a.C.), autore degli Ægyptiaca, una storia della cronologia. Scrivendo in greco, Manetone cambiò anche i nomi dei sovrani egizi: i nomi con cui li identifichiamo noi moderni non sono originari, ma sono “storpiature” greche dei nomi egizi.


FESTIVITÀ

Come già detto in precedenza, vi erano tre stagioni (“piena”, “crescita” e “raccolto”) della durata di quattro mesi ciascuna. Alcune festività si inserivano in questo contesto, altre in occasione di eventi naturali, celebrativi o astronomici. Vediamo le principali:

Horus and Hator, Temple of Kom Ombo
Barca di Khonsu, figlio di Ra, che componeva la triade tebana con suo padre e sua madre Mut.
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