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Il Fregio del Partenone

Fregio 1

Il fregio del Partenone è lungo 160m e largo 1m, in lastre di marmo lavorate a rilievo, non ci è arrivato per intero, ma a pezzi, e di difficile comprensione, oggetto di numerosi studi e quello che si evince e la rappresentazione dell’intera società ateniese nel suo complesso durante le feste panatenee: è rappresentata la processione corale alla dea, però manca la nave panatenaica, forse perché Fidia pensava che avrebbe creato problemi compositivi per le sue dimensioni enormi. La scena principale si trova sulla facciata principale, rivolta a est, non verso i Propilei ma dall’altra parte, e rappresenta la consegna del peplo.

Un uomo e un giovane con lungo abito che consegnano il peplo ripiegato e l’uomo barbato che osserva il peplo per apprezzarne la fattura, viene interpretato come l’arconte re che sovrintendeva alla cerimonia, accanto alle sue spalle figure femminili, che rappresentano le sacerdotesse di Atena e davanti altre due fanciulle con oggetti in testa, interpretati come sgabelli con cuscini sopra che servivano per far sedere l’arconte re e la sacerdotessa per assistere alla cerimonia. Sulla destra della scena centrale tutta una serie di figure: le prime della quali sono gli dèi seduti, sono i dodici dèi principali: da destra Atena; Efesto legato alla mitologia della città, da i natali a Erittonio unendosi con la terra Attica, venerato sul Kolonos Agoraios nel tempo costruito nel V Secolo al cui interno vi era Efesto con Atena; la terza figura è Poseidone dio del mare; Apollo; la sorella Artemide; e le ultime due sono Afrodite e suo figlio Eros, dio dell’amore. Nella parte sinistra abbiamo Zeus, re dell’Olimpo e la moglie Era; il dio Ares, sempre legato ad Atena; poi Demetria, rappresentata con una fiaccola perché sua figlia Kore viene rapita da Ade e diventa Proserpina, regina del mondo dei morti, ma Demetra va nell’Ade per recuperala con la fiaccola; poi abbiamo Dioniso ed Ermes. Dioniso non fa parte dei dodici dèi, perché è una divinità non po’ particolare, rappresenta una religiosità dirompente e fuori dai canoni comuni, viene raffigurato scomposto. La figura alle spalle di Era raffigura Estia, divinità del focolare che viene sacrificata per far posto a Dioniso, Estia aveva un ruolo importante nella società greca e ad Atene, rappresenta il focolare cittadino e vi era il Pritaneo, che aveva la statua della dea con un focolare sempre acceso, dove si riuniva la comunità cittadina nell’antico pritaneo. Gli dèi chiacchierano tra di loro come se della processione non gliene importasse nulla, dopotutto vivono sull’Olimpo!

Le figure che si vedono di quattro persone anziane che parlato tra di loro e altre sei figure maschili nello stesso atteggiamento seguiti da figure femminili. Le prime quattro sono interpretati come personaggi importanti, i cosiddetti eroi eponimi, personaggi da cui presero nome le dieci tribù di Clistene, che mandò cento nomi di persone all’oracolo di Delfi e scelse dieci nomi; i quattro sono i più antichi re ateniesi, Cetrope, Erittonio, Pandione ed Egeo, gli altri sei cono gli altri eroi eponimi; erano figure simboliche dell’organizzazione politica e amministrativa ateniese; a seguire troviamo le figure femminili, le Ergastine che portano oggetti sacri, ecc. ogni tanto nei fregi, compaiono figure rivolte dall’altra parte, con braccia alzate sono detti Athloteti, gli organizzatori delle feste e della processione e mettevano in ordine lo svolgimento del tutto. Come si svolge il corteo? Vi è il corteo che consegna il peplo con tutta la gente al seguito, ma sull’Acropoli arrivano due processioni: il primo corteo parte dall’angolo sud-ovest salendo a nord e prosegue piegando sulla facciata est; l’altro corteo si fa tutto il lato sud convergendo dalla parte opposta sulla facciata est. I due cortei rappresentano giovani a cavallo, parate di quadrighe con auriga e cavalli, il famoso Apobates con lo scudo in modo che scende dal carro per correre; figure di anziani che ricoprono cariche importanti con in mano tabelle che rappresentano i tesorieri, detti Thamiei, magistrati importanti che amministravano il tesoro della città e della dea Atena. In epoca antica erano otto con Clistene arrivano a dieci ed avevano il compito di redigere i rendiconti quadriennali che cadevano con le Grandi Panatenee. Figure maschili portano animali sacrificali, bue, arieti, ecc.; ci sono i portatori di dolci, gli Scofeforoi; portatori di grandi vasi d’acqua, gli Idrioforoi; i suonatori di lira, flauto, ecc. per l’accompagnamento musicale. Fra i cavalieri rappresentati se ne distinguono due: hanno un copricapo e un mantello e sono i due Ipparchi, i comandanti di cavalleria; alla fine il tutto finiva con una grande mangiata generale di carne degli animali sacrificati.

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