In questo articolo, a cura del prof. Giovanni Pellegrino, prenderemo in considerazione le vicende storiche che ebbero come protagonista Lucio Cornelio Silla.
Egli nella storia militare romana occupa un posto del tutto speciale se non addirittura unica.
Infatti Silla fu il primo condottiero romano ad utilizzare la forza militare per conquistare il potere politico senza tenere in nessun conto la legalità e la volontà generale. Nato verso l’anno 138 a.C. in una famiglia senatoria ormai povera e poco in vista Silla cominciò la sua carriera politica un po’ più tardi circa tre anni dopo rispetto a quella che era la consuetudine dal momento che venne eletto questore nel 108 a.C. 30 d’età. Erano pertanto trascorsi 13 anni il giorno in cui aveva preso la toga vinile che segnava il discrimine tra l’adolescenza e l’età adulta e quello in cui entrò in carica nella prima magistratura del “cursus honorum“. Anche se per la scarsità di fonti non si hanno informazioni a proposito è lecito pensare che in questo intervallo di tempo con tutta probabilità Silla ebbe la possibilità di compiere dieci anni di servizio militare nella cavalleria.
Infatti questa era la condizione necessaria a Roma per intraprendere qualsiasi carriera. La prima missione ufficiale che venne affidata al giovane Silla fu quella di arruolare in Italia truppe ausiliare di cavalleria e di condurle in Africa per supportare l’esercito di Gaio Mario impegnato nella guerra numidica contro Giugurta. Anche se è vero che Silla aveva cominciato la carriera politica con un certo ritardo subito diede però prova di capacità e competenza cosicché divenne piuttosto popolare presso l’esercito romano. Durante la guerra contro Giugurta Silla imparò rapidamente il mestiere delle armi cosicché divenne un abile e capace capo militare. Infatti solamente il suo talento di intrigante ed astuto diplomatico alla fine permise la cattura del re ribelle Giugurta e l’alleanza con gli altri capi africani. Non dobbiamo infatti dimenticare che fu proprio grazie ai buoni rapporti tra Silla e Bocco re di Mauretania che Giugurta venne attirato in una trappola e fatto prigioniero. Dopo tali vicende la fama di Silla aumentò velocemente insieme con la sua fortuna suscitando così l’antipatia nonché la rivalità di Gaio Mario.
Inoltre Silla entrò nella vita politica di Roma come uno degli esponenti più rappresentativi del partito aristocratico ovvero gli “optimares“. Nella guerra contro le bellicose tribù germaniche dei Cimbri e dei Teutoni (102/101 a.C.) affidata dopo la disastrosa sconfitta di Arausia a Mario, Silla venne prima nominato legato e poi tribuno militare. Sempre più conosciuto ed apprezzato negli ambienti militari romani diede un decisivo
contributo al successo finale nella guerra contro i Cimbri e i Teutoni. Tale importantissimo successo militare scongiurò il grave pericolo incombente di una invasione barbarica. Dopo queste vittorie militari a Roma divennero frequenti i conflitti tra Silla e Mario ormai diventati i personaggi più autorevoli del partito degli ottimati e di quello dei popolari anche a causa dei successi militari dei due condottieri. L’inimicizia personale e politica tra queste due personalità che erano le più carismatiche di quel periodo storico era ampiamente nota a tutti.
Dopo che ebbe rivestito la pretura nel 94 a.C. a Silla venne affidata la prima missione importante in Asia ossia il proconsolato in Cilicia una regione geografica vicina alla Siria nella parte meridionale dell’odierna Turchia. A Silla venne affidato un incarico molto delicato ovvero quello di sorvegliare la costa della Cilicia e di controllare da vicino il regno di Cappadocia. Tale regno era al centro degli interessi espansionistici di Mitridate VI re del Ponto il cui disegno politico era di costituire un grande impero orientale. Mitridate aveva l’ambizione e il desiderio di imitare le imprese di Alessandro Magno costituendo un grande e potente impero orientale. Proprio a causa di tale progetto molto ambizioso Mitridate entrò in rotta di collisione con gli interessi di Roma. Anche in questo caso Silla diede prova delle sue notevolissime capacità militari e politiche. Infatti egli non solo portò a termine con successo il delicato incarico mostrando grande abilità diplomatica ma riuscì persino a entrare in contatto con l’impero dei Parti di re Arsace I.
Dobbiamo mettere in evidenza che questa era la prima volta che queste due grandi potenze del mondo antico intrattenevano rapporti tra di loro. Come sanno tutti quelli che conoscono la storia romana i Parti e i Romani avrebbero poi dato vita a durissimi scontri nonché ad alcune delle battaglie più impegnative e sanguinose della storia di Roma. Dopo tali successi ritornato a Roma rimase ai margini della vita politica per quattro anni dal momento che non provenendo da una famiglia illustre non fu in grado di trovare sostegni ed appoggi politici importanti. Di conseguenza Silla non fu in grado di concorrere per il consolato con i candidati delle famiglie di più alto lignaggio della nobiltà romana. Infatti tali famiglie potevano contare non solo su importantissimo blasone ma anche con una notevolissima disponibilità economica.
L’occasione per ritornare al centro dell’attenzione politica nella città di Roma gli fu offerta dalla guerra sociale. Tale guerra fu durissima e sanguinosissima al punto tale che causò devastazioni in Italia gravissime. Infatti le lotte degli Italici insorti furono violente e tutta l’Italia centrale fu messa a ferro e fuoco.
Silla partecipò alla guerra sociale come legato del console Lucio Giulio Cesare e lottò con decisione e veemenza nel corso di tale guerra. Di conseguenza fu sempre molto ammirato dai suoi soldati dando prova di grande abilità militare in una vittoriosa battaglia contro i temibili Marsi. Tale importantissima vittoria valse a Silla il più alto riconoscimento che si potesse tributare a un comandante ovvero “la corona obsidionalis“ detta anche “corona graminea“ perché realizzata con l’erba colta sul campo di battaglia. Concesso solamente in casi straordinari “la corona graminea“ era il massimo simbolo di prodezza e valore militare. Tale corona veniva assegnata al soldato che con il proprio intervento avesse assicurato la salvezza ad un esercito assediato o lo avesse salvato dalla sicura distruzione. Dopo tale clamoroso evento la situazione politica e militare di Silla cambiò radicalmente.
Infatti da questo momento in poi Silla ottenne continui successi militari che lo portarono a sconfiggere e ridimensionare Mitridate VI re del Ponto. Inoltre Silla riuscì ad abbattere a Roma il governo dei “populares“. Ottenuto il potere a Roma il generale romano instaurò un vero e proprio regime personale che durò dall’ 82 al 79 a.C. Silla cercò di imporre un ordine stabile a Roma sotto il controllo dell’ aristocrazia senatoriale ma impose e causò un grande turbamento dell’istituzione repubblicana. La dittatura di Silla infatti rimase nella memoria come particolarmente odiosa a causa del terrore che caratterizzò in quegli anni l’Urbe e delle numerosissime vittime delle “proscriptiones”. In ogni caso a prescindere dal suolo politico e dai caratteri del suo regime Lucio Cornelio Silla fu un grande generale. Si deve a lui e alle sue straordinarie qualità strategiche l’aver saputo sfruttare al meglio le possibilità offerte dal nuovo esercito professionale romano.
Concludiamo tale articolo mettendo in evidenza che per altro verso fu proprio Silla ad inaugurare quei colpi di stato militari che avrebbero dominato la vita politica a Roma nel periodo tardo repubblicano. Riteniamo altresì di dover precisare che quando ritenne di aver restaurato la repubblica tradizionale restituendone il governo all’aristocrazia senatoria Silla abdicò dalla dittatura e si ritirò a vita privata nei suoi possedimenti in Campania dove morì l’anno dopo. Il regime politico autoritario e oligarchico creato dalla sua dittatura non gli sopravvisse per lungo tempo. Infatti fu proprio la nobiltà senatoria a smantellare gradualmente negli anni successivi il regime politico oligarchico creato dal condottiero romano. Ma oramai si era aperta la strada tristissima delle guerre civili.