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Come ti chiami? Lucania !!!

Come ti chiami? Lucania. Lucania è un nome! Per quanto non sia un nome molto conosciuto, Lucania è un nome dalla tradizione e dall’identità stratificata nei secoli. Oggi il territorio della Lucania (quest’ultima fu la denominazione ufficiale dal 1932 al 1947) cade sotto il nome di Basilicata, non che sia più celebre dell’antico toponimo della regione ai più, tuttavia la parola Lucano, oltre a designare il famoso amaro, è ancora usata oggi per riferirsi agli abitanti della Basilicata.

Storicamente La Lucania antica era ben più vasta dell’odierna Basilicata; oltre a questa comprendeva  territori appartenenti a Campania e Calabria. Infatti comprendeva il Cilento e il Vallo di Diano nel Salernitano (Campania), mentre nell’odierna Calabria il confine si estendeva sino a Sibari, Turi, e al fiume Lao, nel Cosentino. Non comprendeva però le terre a est del fiume Bradano, quindi la stessa Matera e l’intera area del Vulture, la cui principale città era Venusia, all’epoca degli Irpini. Tali confini geografici riflettono la situazione posteriore alla scissione fra Bruzi (antichi abitanti della Calabria) e Lucani avvenuta nel 356 a.C. con il confine fra le due regioni nell’istmo tra Turi e Cirella (Piccola Lucania). Prima di questa data, le fonti dal V secolo in poi si riferivano a una vasta area, chiamata convenzionalmente dai moderni Grande Lucania, che si spingeva fino allo stretto di Messina ed era abitata da genti di ceppo sannitico.

« La Lucania […] [si estende] dal fiume Lao, mentre fino a Metaponto dalla parte del golfo di Sicilia [lo Ionio]. Esterna all’Italia è la zona tarantina, che è vicina a Metaponto, e gli abitanti Iapigi […]. Poi il nome di Italia e di Enotria si estese anche fino a Metaponto e alla Siritide […]. Dunque la Lucania sta tra la costa tirrenica e quella siciliana, dal Sele al Laus, e da Metaponto a Thurii; sul continente, va dai Sanniti all’istmo da Thurii a Cerilli, vicino al Lao: l’istmo misura trecento stadi [55,5 km] »

Strabone, Geografia, VI, 4

IL NOME

Come ogni cosa, anche il nome Lucania ha la sua storia, a tratti mitici, a tratti confusi, la cui ricerca etimologica ha spesso fatto confluire il tutto in dibattiti tra storici e filologi.

Nel 1889, veniva alla luce “Storia della Lucania e della Basilicata”, realizzata da Giacomo Racioppi, studioso e storico Lucano, che nel 2011, viene inserito tra i “Migliori 150 servitori dello Stato”, nell’ambito dell’iniziativa promossa dall’allora ministro della pubblica amministrazione Renato Brunetta, in occasione del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Oggi il volume non è più in ristampa in Italia, ma si trova in stampa presso la British Library, Historical Print Editions, nella collana THE HISTORY OF EUROPE.  Approfitto dunque del possesso di questa pietra miliare della Storia Lucana, che da lo spunto per questo articolo, per trattare del nome della Lucania. Ciò che segue è la summa del primo capitolo del sopracitato testo, sperando di coglierne le sfumature e le sfaccettature senza annoiare e cercando di riuscire nell’intento divulgativo.

Le opinioni degli antichi sulle origini e sul significato del nome Lucania si trovano raccolte nel libro frammentario di Festo di cui riporto la citazione:

..“o perché la regione era posta dalla parte della stella Lucifero; o perché è costituita da terre cretose, cioè di molta luce; o perché le tribù sannitiche che prima la occuparono, ebbero a capo e duce un Lucilio; o perché esse al loro arrivo nella regione la trovarono come tutta una boscaglia.”

Per queste ragioni secondo il testo di Festo la regione ebbe questo nome. Ora procedendo con ordine andiamo ad analizzare le diverse interpretazioni ottenute.

Iniziamo dal bosco, dalla boscaglia che è l’habitat naturale dei lupi. Per alcuni studiosi fu facile il passaggio al tema greco lukos, ossia lupo, per designarla come terra dei lupi. Poiché da antiche testimonianze era noto che i popoli Irpini, di origine osco-sannitica furono detti hirpinus, che è la parola osca per designare il lupo, risultò facile ritenere che la denominazione Lucania non fosse altro che una traduzione dall’osco al greco della parola Irpinia, ossia terra dei lupi.

 Analizziamo il secondo fattore, il capo e duce Lucio o Lucilio.

“Novissime Lucani, Somnitibus orti, duce Lucio.”

PLINIO, Hist. nat. III, 10.

Queste personificazioni di popoli in un uomo che, capo o re, da all’intero popolo l’essere e il nome, era una delle spiegazioni preferite degli storici di età classica. Altro non era che il riflesso delle tradizioni elleniche che personificano in un uomo tutti i popoli della loro antica storia, dunque di un’operazione a posteriori di carattere mitologico propagandistico. Filologicamente parlando Lucio o Lucilio non ha nel suo tema un elemento fonetico essenziale che si ha nella parola Lucania, dunque è illegittima la discendenza del nome della regione da Lucilio.

Continuando il nostro excursus alla ricerca dell’ esegesi del nome Lucania, ci si imbatte nuovamente in lucus, parola latina per indicare il bosco, perché quale altra regione poteva fregiarsi di cotanta moltitudine di foreste? Nuovamente ci si trova davanti ad un fattore non cosi ovvio come pare, sia perché di territori boschivi se ne trovavano anche in altre regioni, sia perché non si sa se nell’idioma osco lucus indicava la selva, sia ancora perché per i latini, lucus, non era la selva o il semplice bosco, ma il bosco sacro e non altro.

La vicenda sull’esegesi del nome dunque sembra non poter prendere spunto da fattori linguistici esterni come il latino o il greco. Tutta la vicenda storico filologica si dilegua dinanzi ad una chiara evidenza archeologica, a prova del fatto che il nome fu imposto dal popolo osco-sabellico quando occupò la regione che all’epoca era abitata dagli Enotrie non imposto dai Greci. La prova incontestabile per Giacomo Racioppi si trova nel titolo del famoso sepolcro degli Scipioni, nel museo Vaticano, ove sulla pietra si legge:

..”Sobigit omne Loucana”…

Da qui si evince dunque la radice, antichissima ed indigena, del nome Lucania: LUC; e nessun’altra.

E’ nel tema luc, la radice dalla quale nacque la parole. E questa radice luc (che anche nel sanscrito si riferisce alla luce) ha significato o riferimento identico a luce, non soltanto nell’idioma latino, ma anche nell’idioma delle genti osco sabelliche, ed è questo il fattore che fa a caso nostro.

Partendo dal dato, il significato originario della parola Lucania si trova nella prima delle opinioni enunciate da Festo (da me citate sopra), ossia che la ragione del nome era posta dalla parte della stella lucifero.

“Quod eorum regio sita est partem stellae luciferae”

Festo

Fu dunque detta Lucania, da quelle genti osco-italiche, la regione che era posta verso la plaga del cielo dalla quale veniva la luce; verso oriente. Dunque Lucania altro non significa che terra orientale, terra dalla quale vi è luce. Questa operazione, del dare il nome ad un dato territorio in base alle sue connotazioni geografiche, è conosciuta a noi moderni cosi come era conosciuta ai popoli antichi.

I Lucani, mossi dalle regioni abitate dalle stirpi osco-sabelliche per occupare le terre poste alla sinistra del fiume Sillaro, vennero in una regione che è posta appunto all’oriente delle terre originarie.

Occupando dunque una terra, che essi già indicavano con il nome generale di Lucania o terra orientale, vennero a dirsi Lucani, ossia abitanti delle terre orientali.

Per quanto riguarda la popolazione che prima delle genti osco-sabelliche occupò la regione, rimando al mio articolo sugli EnotriSe foste poi interessati a scoprire ciò che accadde tra gli Enotri e le popolazioni osco-sabelliche, che presero nella regione il nome di Lucani, rimando agli articoli Greci nel Sud Italia IGreci nel Sud Italia II

Bibliografia:

Giacomo Racioppi, ”Storia della Lucania e della Basilicata”

MARTINO IANNIBELLI

Simone Riemma

Studente del corso in Civiltà Antiche ed Archeologia: Occidente dell'Università degli Studi di Napoli - Orientale. Sono CEO e founder dei siti: - www.storiaromanaebizantina.it assieme al mio collega dott. Antonio Palo (laurea in archeologia) - www.rekishimonogatari.it assieme alla dott.ssa Maria Rosaria Formisano (laurea magistrale in lingua e letteratura giapponese e coreana) nonché compagna di vita. Gestisco i seguenti siti: - www.ganapoletano.it per conto dell'Associazione culturale no-profit GRUPPO ARCHEOLOGICO NAPOLETANO Le mie passioni: Storia ed Archeologia, Anime e Manga.

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