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Agorà: significato e funzioni nella grecia antica

Agorà: significato e funzioni nella grecia antica

AGORA – Ricostruzione ideale dell’a. di Atene nel 2 sec. d.C.: a, stoa di Attalo; b, bema; c, stoa di mezzo; d, odeon; e, tempio di Ares; f, tholos; g, bouleuteria; h, stoa di Zeus. Sullo sfondo l’acropoli

Il significato della parola agorà, deriva dal greco ageyro, cioè “adunare, convocare” e quindi agorà significa “assemblea di cittadini”. Il termine viene utilizzato anche nei poemi omerici; nel tempo il significato di assemblea passa ad indicare anche il luogo dove si svolge l’assemblea. Da agorà deriva anche il termine agorazzo che significa “frequentare l’agora” e questo verbo ancora oggi esiste e significa “andare a fare le spese, andare a comprare”. L’agorà è il luogo caratteristico delle Poleis greche, è lo specchio delle Poleis e assolve a tali funzioni:

Gli agorai erano luogo di culto di eroi e defunti nel quale si veneravano personaggi importanti del passato legati alla città, posti su un piano sovrumano. Questo aspetto poteva riguardare anche le colonie, fra l’VIII e il VII Secolo a.C., i Greci effettuarono un’intensa attività colonizzatrice verso Oriente e Occidente, e quando avveniva una spedizione di coloni, a capo vi era un personaggio che poi veniva considerato come l’eroe fondatore della nuova città. Normalmente nelle città non veniva seppellito nessuno perché era proibita la sepoltura visto che le necropoli erano situate fuori dalla città ma per questi eroi fondatore si effettuavano eccezioni con l’ausilio degli oracoli tramite il permesso del mondo religioso e si erigevano questi monumenti all’interno della città e della piazza principale. In molti casi, nei monumenti, il corpo non c’era perché morto altrove e il termine utilizzato è Cenotafio, che significa “tomba vuota”. La tomba di questo tipo era chiamata Heroon, cioè tomba di un eroe. Anche i grandi legislatori ebbero questo riconoscimento oppure grandi generali e strateghi. In età ellenistica e romana questo non avveniva più ma si erigevano statue nella piazza.

Tornando al termine di agorà, ritenendo che teoricamente i greci dovevano definire l’assemblea cittadina in agorà, l’assemblea è quindi il luogo di assemblea, normalmente poi non era così e nel tempo i greci definirono l’assemblea dei cittadini in maniera diversa, esisteva infatti il concetto di agorà come luogo di religione ma nella pratica delle istituzioni ad Atene l’assemblea popolare la chiamavano Ecclesia o Demos.

Nelle città doriche, l’assemblea cittadina si chiama Alia oppure Apella. Il termine agorà però nel significato originario dell’assemblea dei cittadini sopravvive anche tecnicamente ma solo nelle riunioni di organismi minori, per esempio il territorio dell’Attica era costellato di villaggi, che si chiamavano demi, che funzionavano come gli odierni comuni, con strutture proprie ed erano amministrate da un Demago e i cittadini usavano riunirsi in assemblea e in questo caso si usava il termine agorà per le riunioni. Quindi se a riunirsi erano i cittadini dei singoli villaggi o delle tribù di appartenenza si parlava di agorà, se invece a riunirsi erano tutti i cittadini dell’Attica ad Atene si parlava di Ecclesia.

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