2/7) 38 a.C.: Battaglia del Monte Gindaro. Il generale romano dell’esercito di Antonio, Publio Ventidio Basso, riporta una grande vittoria sui Parti, il cui re Pacoro viene ucciso sul campo di battaglia.
Il suo successo, che diventò uno dei più celebrati, diede ai Romani piena soddisfazione per il disastro subito con Crasso, e colpì i Parti ancora fino ai confini con la Media e la Mesopotamia, dopo averli sconfitti in tre successive battaglie. Ventidio decise comunque di non inseguire ulteriormente i Parti, perché temeva di suscitare la gelosia di Antonio; e così decise di attaccare e sottomettere le popolazioni che si erano ribellate a Roma, e di assediare Antioco I di Commagene nella città di Samostata […] Ventidio è l’unico generale romano che ad oggi abbia celebrato un trionfo sui Parti. [Plutarco, Vite Parallele]
Morì nel suo trentaduesimo anno d’età, nel giorno anniversario dell’uccisione di Ottavia e fu tale la gioia di tutti che il popolo corse per le strade col pileo. Tuttavia non mancarono quelli che, per lungo tempo, ornarono di fiori la sua tomba, in primavera e in estate, e che esposero sui rostri ora le immagini di lui vestito di pretesta, ora gli editti con i quali annunciava, come se fosse ancora vivo, il suo prossimo ritorno per la rovina dei suoi nemici. Per di più, Vologeso, re dei Parti, quando mandò ambasciatori al Senato per riconfermare l’alleanza, fece chiedere anche, insistentemente, che si onorasse la memoria di Nerone. Infine, vent’anni dopo la sua morte, durante la mia adolescenza, venne fuori un tale, di ignota estrazione, che pretendeva di essere Nerone e questo nome gli valse tanto favore presso i Parti che essi lo sostennero energicamente e solo a malincuore lo riconsegnarono. [Svetonio, Vite dei Cesari]
6/7) 776 d.C.: muore il duca longobardo di Spoleto Teodicio.
7/7) 1403 d.C.: Manuele II Paleologo fa ritorno a Gallipoli a conclusione di una campagna diplomatica in Europa per sensibilizzare le grandi monarchie della precaria situazione bizantina.