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Accadde Oggi: 24 Gennaio / 41 d.C.: assassinio di Caligola e incoronazione di Claudio

1/6) Feriae sementivae (festività): Feste mobili che si tenevano nella seconda metà di gennaio: «incerto è il giorno, certo il periodo, quando i campi sono pregni dei semi che sono stati gettati». Probabilmente le Feriae sementivae, come altre feste legate all’agricoltura, venivano fissate ogni anno quando la seminagione era ultimata. In quella occasione venivano associate due dee preposte alla vegetazione, Cerere e Tellus, che «hanno un comune ufficio: una fa germogliare le messi, l’altra le tiene in seno». A queste dee i contadini chiedevano di dare «messi abbondanti» e di far si che «la gelida neve non bruci l’erba novella». Si pregava perché le formiche stessero lontane dalle sementi e le malattie non colpissero le messi. Ovidio sollecita i contadini a porre doni sugli aratri e a rendere benevole le due dee col sangue di una scrofa incinta e col farro (Fast. I 657-704).


2/6) 41 d.C.: Roma – Assassinio di Caligola (Gaio Giulio Cesare Germanico). Il giorno dell’assassinio, avvenuto presso la Casa di Tiberio sul colle Palatino, l’imperatore Caligola viene avvicinato da due tribuni che lo colpiscono: non muore sul colpo, tant’è vero che riesce ad alzarsi e a gridare “Sono ancora vivo!”; allora i due tribuni lo finiscono a colpi di spada e pugnale (una trentina). Suo zio Claudio, che aveva assistito al delitto, scappa ma viene preso e, con sua grande sorpresa, nominato imperatore. Lo stesso giorno muoiono assassinate anche la moglie e la figlia di Caligola, Milonia Cesonia e Giulia Drusilla. I funerali si svolgono in forma ufficiale dopo il ritorno delle sorelle del defunto imperatore (esiliate proprio da lui).

Il giudizio su Caligola è molto, se non totalmente, influenzato dalla storiografia filo-repubblicana dell’epoca che ne lascia descrive eccessivamente negativo: alcuni aneddoti, come quello del cavallo nominato senatore, risultano inattendibili. La cosa certa è che mise a morte numerosi esponenti del Senato e incamerò i loro beni nelle casse dello Stato, imponendo a Roma un approccio di potere di stampo orientale-ellenistico (potere tutto nelle mani del sovrano, divinizzazione).


3/6) 76 d.C.: Roma o Italica (?) – Nasce Publio Elio Adriano; imperatore romano dal 117 al 138 d.C.

Sulla nascita di Adriano le fonti non concordano: alcune (come Elio Sparziano, nell’Historia Augusta) sostengono che nacque a Roma, dove il padre stava svolgendo importanti funzioni pubbliche; altre (come Cassio Dione) che Adriano nacque a Italica, a 7 km da Siviglia, in Hispania Baetica. La sua famiglia era originaria della città picena di Hatria, l’attuale Atri, ma si insediò a Italica subito dopo la sua fondazione a opera di Scipione l’africano. Il padre, Publio Elio Adriano Afro, era imparentato con Traiano. La madre, Domizia Paolina, era originaria di Cadice.


4/6) 440 d.C.: Ravenna – Viene emanata una legge che stabiliva l’annullamento di tutti i precedenti decreti di esenzione o riduzione fiscale emessi dall’imperatore: le continue distruzioni e l’occupazione di territori da parte dei popoli germanici – specie nelle province africane – avevano portato un drastico calo del gettito fiscale dell’Impero, e quindi della spesa e della capacità militare.


5/6) 477 d.C.: Cartagine – Muore il re dei Vandali Genserico, autore del Sacco di Roma del 455 e fondatore del regno barbarico in Africa. Sale al trono il suo figlio primogenito Unnerico, che appena incoronato, forse temendo di essere scalzato dal trono, fa uccidere o esiliare molti membri della sua famiglia e parenti.


6/6) 859 d.C.: Castrogiovanni, Enna (Sicilia) – Il condottiero arabo Al Abbas ibn Al Fadl, nel corso della conquista araba della Sicilia bizantina, grazie al tradimento di un cristiano riesce ad espugnare la rocca che gli Arabi non erano riusciti mai a conquistare. Grazie alle informazioni ricevute dal traditore, questi condusse gli Arabi all’imboccatura di un acquedotto sotto le mura, e di lì riuscì a penetrare dentro la cittadella: gli abitanti furono tutti massacrati e i pochi superstiti ridotti in schiavitù. La notizia, giunta in Oriente, scosse persino la corte bizantina.

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