2/4) 217 d.C.: Carre, Mesopotamia – Il prefetto del pretorio Marco Opellio Macrino, mandante dell’assassinio dell’imperatore Caracalla, dissimulando abilmente la sua partecipazione alla congiura e approfittando dello scompiglio riesce a farsi proclamare imperatore dall’esercito. Le truppe in precedenza avevano offerto l’Impero a Coclatinio Avvento, l’altro prefetto del pretorio, ma questi aveva prudentemente rifiutato. Macrino manda subito una missiva al Senato, chiedendone il riconoscimento e annunziando che la salma di Caracalla sarebbe stata trasportata a Roma perché le fossero rese solenni esequie. Il Senato, che odia Caracalla, non fa difficoltà a concedere a Macrino il titolo di Augusto e al figlio Diadumeniano, di soli nove anni, il titolo di Cesare, di erede designato e di princeps iuventutis. Per rafforzare la sua autorità Macrino fa donativi ai soldati e finge una postuma adozione per collegarsi alla dinastia dei Severi, dando a sé stesso il nome di Severo e al figlio quello di Antonino.
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3/4) 491 d.C.: Costantinopoli – In seguito alla morte dell’imperatore Zenone, viene elevato al trono dell’Impero d’Oriente Anastasio I Dicoro, per volere di Ariadne, la vedova del defunto imperatore. Prima dell’incoronazione, avvenuta per mano del patriarca Eufemio, Anastasio firma un documento in cui dichiara la propria ortodossia (lui era – e lo sarà anche dopo – monofisita, sua madre manichea e i suoi parenti ariani).
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