Antica GreciaMitologia

L’hydria Vivenzio

L’hydria è un vaso destinato a contenere l’acqua, è il vaso femminile per eccellenza che usavano le donne che andavano alla fontana per riempire l’acqua.

L’hydria Vivenzio è stata dipinta da un pittore Ateniese, c.d. pittore di Kleophrades, in una bottega di Atene nel 480 a.C., ed è stata trovata in una necropoli di Nola; prende il nome Vivenzio dal collezionista che l’ha posseduta prima che questa andasse al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

L’hydria Vivenzio è realizzata nella tecnica Ateniese delle figure rosse: le figure sono rappresentate a risparmio sul fondo del vaso. Le figure sono rosse non perché sono state verniciate di rosso, ma perché l’argilla Attica presenta la tipica colorazione rosso arancio molto brillante e depurata, mentre lo sfondo è interamente verniciato in nero. I particolari interni sono realizzati con grande precisione grazie all’uso della tecnica a linea al tratto, in particolare le figure rosse consentono di variare l’importanza dei particolari interni diluendo più o meno la vernice. È una tecnica puramente vascolare e non pittorica, consentiva al ceramista di ottenere degli effetti anche molto raffinati, sia nella resa dei particolari interni, sia anche nella sovrapposizione delle figure, nella disposizione delle figure in più registri per suggerire la profondità e l’animazione di una scena.

Pittore di Kleophrades. Hydria Vivenzio da Nola con Ilioupersis (480 ca. a.C.)

I livello di lettura fenomenico dell’hydria di Vivenzio

Sulla spalla dell’hydria è raffigurata una figura femminile nuda che abbraccia una statua di una divinità femminile che tiene uno scudo e una lancia brandita in alto. Questa figura femminile fa chiaramente un gesto di supplica, come è dimostrato dalla mano destra portata in avanti, rispetto a un guerriero che avanza pienamente armato con la spada in pugno. Questa immagine dimostra chiaramente l’idea della siulia (?), della richiesta di protezione che questa donna ha rispetto a questo guerriero, e richiama in campo il gioco che i santuari sono inviolabili, non si può uccidere nel santuario. Ecco perché la congiura dei Ciloniani ad Atene peserà su tutta la storia Ateniese, ecco perché Achille compie un atto di hybris quando uccide Trolio all’interno del santuario di Apollo. Alle spalle del guerriero c’è un altro guerriero caduto che porta apparentemente uno scudo oplitico che è posto in avanti. Sul lato destro abbiamo una figura femminile rappresentata sotto un albero di palma nell’atto estremo di disperazione di strapparsi i capelli, poi sul lato destro vi è un’altra figura femminile che si copre il viso con il braccio, con la veste macchiata di sangue che tiene un bambino morto e che ha una serie di ferite con il sangue che cola dal corpo. Alle spalle è rappresentato un guerriero di giovane età che si dirige verso sinistra, quindi si allontana dal fulcro della scena rappresentata dalla dea, e che tiene sulle spalle un personaggio che viene differenziato rispetto agli altri per il fatto di essere stempiato e di avere un accenno di barba e presenta anche un bastone alle spalle, vi è una sottolineatura della sua età anziana ed è accompagnato da un fanciullo sulla sinistra.

Pittore di Kleophrades. Hydria Vivenzio da Nola con Ilioupersis (480 ca. a.C.) – particolare

II livello di lettura iconografica dell’hydria di Vivenzio

La scena che cosa rappresenta in particolare? Rappresenta un guerra, un episodio storico oppure un episodio mitico? Quale episodio mette insieme tutti questi elementi? Possiamo passare a identificare i personaggi. C’è un poema greco che racconta della caduta di Troia, l’Ilioupersis. Il poema incentra tutti gli episodi legati a ciò che segue alle vicende del Cavallo di Troia e alla presa di Troia da parte dei Greci. Al centro viene identificata la statua di Atena in una posizione dominante. La dea Atena è rappresentata con le armi nel gesto del Promachos che sta per scagliare la lancia. L’episodio di sinistra viene identificato Enea che porta sulle spalle Anchise, che si allontana dalla scena con Astianatte e Andromaca sul lato destro. La morte di un figlio è l’atto più crudele che possa occorrere a una madre, ed ecco che il pittore ricorre a un artifizio, il massimo della sofferenza e del dolore è espresso non attraverso la donna che si strappa i capelli, ma chi si copre gli occhi. Al centro viene identificato l’episodio di Aiace e Cassandra.

Pittore di Kleophrades. Hydria Vivenzio da Nola con Ilioupersis (480 ca. a.C.) – decorazione completa

III livello di lettura iconologica dell’hydria di Vivenzio

Visto che conosciamo anche il momento e il luogo in cui questo vaso è stato dipinto, immediatamente viene in mente un III livello, quello che possiamo definire iconologico, che rimanda dall’immagine mitica al contesto storico di riferimento: 480 a.C. che segue immediatamente le guerre persiane. È una generazione della Grecia che subisce fortemente sul piano psicologico l’episodio delle guerre persiane, perché i Greci hanno visto la distruzione, i morti portati dalle guerre e visto in faccia quello che per loro era la cosa peggiore la perdita della libertà delle singole Poleis. Le immagini riflettono in maniera molto forte questa crisi profonda che attraversa il mondo greco. Un modo corretto per approcciare le immagini è quello di non leggerle come una fotografia della realtà. Le immagini si costruiscono attraverso un linguaggio simbolico. es. La palma e la statua non stanno insieme in un luogo fisico ristretto, perché la statua sta all’interno del tempio di Atena, la palma sta all’esterno. La palma evoca Troia, il mondo Orientale.

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Che cosa bisogna avere per svolgere una lettura preiconografica? I livello pre-iconocrafico: presuppone una conoscenza del linguaggio dell’epoca, dello stile che cambia nei diversi periodi, inteso come linguaggio figurativo attraverso il quale l’artista rappresenta certi elementi; II livello iconografico: bisogna conoscere le fonti letterarie, la storia dei personaggi; III livello iconologico: l’immaginario del mondo che si cela dietro un’immagine, la generazione che segue di quello che viene rappresentato:

  • I livello: oggetto dell’interpretazione
  • II livello: atto interpretativo
  • III livello: corredo necessario dell’interpretazione
  • IV livello: principio correttivo dell’interpretazione (storia della traduzione)

Simone Riemma

Studente del corso in Civiltà Antiche ed Archeologia: Occidente dell'Università degli Studi di Napoli - Orientale. Sono CEO e founder dei siti: - www.storiaromanaebizantina.it assieme al mio collega dott. Antonio Palo (laurea in archeologia) - www.rekishimonogatari.it assieme alla dott.ssa Maria Rosaria Formisano (laurea magistrale in lingua e letteratura giapponese e coreana) nonché compagna di vita. Gestisco i seguenti siti: - www.ganapoletano.it per conto dell'Associazione culturale no-profit GRUPPO ARCHEOLOGICO NAPOLETANO Le mie passioni: Storia ed Archeologia, Anime e Manga.

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