Antica Grecia

Il sito di Lefkandì

L’isola dell’Eubea è la grande protagonista dei rapporti commerciali dell’età del ferro e anche delle prime fondazioni coloniali. Da dove nasce questa egemonia dell’Eubea? Uno dei fattori principali è rappresentato dall’approvvigionamento delle risorse metallurgiche e della tecnologia metallurgica del ferro. In Eubea sono attestate tra le più antiche testimonianze della lavorazione del ferro in Grecia intorno al 1000 a.C. L’Eubea fu un distretto territoriale assoggettato al palazzo di Tebe. Nelle tavolette quelle di tipo territoriale del palazzo di Tebe sono menzionate due località dell’Eubea: Amarynthos e Karystos. Amarynthos diventerà un famoso santuario dedicato ad Artemide controllato dalla polis di Eretria, e Karystos è un sito che si trova sulla punta meridionale dell’Eubea. Il crollo del palazzo di Tebe (1200 a.C.) libera delle forze nuove e quindi si creano quelle condizioni per la frammentazione del potere su base territoriale, che progressivamente porta alla creazione delle due grandi Poleis protagoniste della colonizzazione: Calcide ed Eretria. Si pensa che Lefkandì sia stata l’antica Eretria, che dopo il crollo del palazzo di Tebe, assunse un’autonomia politica che è il presupposto delle iniziative commerciali e coloniali che la vedono protagonista. Il sito di Lefkandì si trova nei pressi del fiume Lelanto, il fiume che dà il nome alla pianura che fu contesa nella guerra Lelantina combattuta alla fine dell’VIII secolo a.C. tra Calcide ed Eretria. Il sito venne abbandonato alla fine dell’VIII secolo a.C., non venne continuamente occupato. È in una condizione archeologica eccezionale per leggere le dinamiche del Dark Age, vengono trovati oggetti risalenti dall’VIII secolo in su. Il sito è stato soggetto a uno scavo estensivo da parte del servizio archeologico di Atene e della scuola inglese di Atene. Questo sito occupa il promontorio di Xeropolis che affaccia sul mare, venne scavato a settori negli anni 60 e 80, ricavando una stratigrafia che testimonia un’occupazione che va dal XIII fino alla fine dell’VIII a.C. Distante dalle abitazioni, importante è la necropoli di Toumba.

Lefkandì – L’abitato a Xeropolis e le necropoli

1. Edificio di Toumba a Lefkandì

Dal punto di vista archeologico, questo edificio non fu particolarmente sfortunato. L’Eubea conosceva una speculazione edilizia abbastanza incontrollata, fu abbastanza vicina ad Atene, gli ateniesi costruivano le loro case di mare. I lavori effettuati dal proprietario del terreno, al fine di costruirsi la casa nell’area dell’edificio di Toumba, hanno prodotto danni irrevocabili alla nostra conoscenza archeologica del sito. Un’area fu danneggiata dal bulldozer di un contadino, fu fermato, ma resta questo irrevocabile danno. Il sito è stato scavato in estensione dai greci insieme agli inglesi, ed è caratterizzato da una necropoli molto ricca, che si sviluppa davanti a questo grande edificio di forma absidata. La necropoli si sviluppa a partire dal momento in cui questo edificio viene abbandonato. Questo edificio è stato oggetto di un lungo dibattito, si pensa che sia stato un Heroon, un edificio destinato al culto eroico, oppure si pensa che sia stata la residenza di un Basileus che poi è diventata la sua tomba. Questo edificio si presenta a pianta absidata allungata. Presenta una peristasi, una fila di colonne esterna, che sono delle colonne in legno che circondano i muri, che servivano per poggiare il sistema dei travi che copriva la struttura concepita con un sistema a doppio spiovente con la parte terminale circolare. Il tetto era sorretto dal colonnato al centro dell’edificio per tutta la sua lunghezza. La copertura era realizzata con travi di legno, sopra coperti da fango e paglia che formava la copertura. Questo accade in Grecia fino a quando intorno al 650 a.C. a Corinto non viene introdotto il sistema dei tetti in terracotta. L’edificio presenta una serie di ambienti, presentava un breve vestibolo da cui si accedeva a un prodomos, da cui si entrava nel vano principale, che dava accesso alla parte terminale absidata che aveva un vano di fondo preceduto da due piccoli ambienti ai lati di un corridoio. In tutto misura quasi 50 metri, che è di dimensione enorme, per trovare un edificio delle stesse dimensioni dovremo aspettare la fine dell’VIII secolo a.C. A livello cronologico, la ceramica trovata in questo edificio, viene collocata al periodo Medio Proto geometrico (950 a.C.) in piena Dark Age.

Edificio di Toumba

Questo edificio vive pochi anni, e la sua vita viene chiusa da una costruzione di un enorme tumulo. Anche il tumulo contiene ceramica dello stesso orizzonte cronologico, ed è costruito solo dal lato dell’ingresso e non sugli altri lati, simbolicamente la casa viene chiusa, non si entrava più. Dopo la costruzione di questo tumulo si genera una necropoli di altissimo livello, evidentemente la famiglia che è sepolta davanti al tumulo, ha una relazione diretta parenterale e di potere con chi è sepolto all’interno del tumulo. Nel cuore dell’edificio sono deposte due sepolture: una sepoltura di una coppia e una sepoltura di quattro cavalli. L’edificio è costruito in funzione delle sepolture con la finalità di un culto destinato a questi personaggi. La casa di un Basileus diventava la sua tomba. L’edificio sviluppava un piano superiore, come dimostrato dalla presenza delle scale, presentava un piccolo deposito e una struttura di forma circolare con attività di fuoco. Si è pensato che questo ambiente potesse essere stato utilizzato in parte per la preparazione del cibo. L’alzato dei muri era in mattoni crudi e le fondazioni sono in blocchi, con dei pali di legno che erano appoggiati ai muri e che servivano da elemento di scarico tra il colonnato assiale e quello esterno. Il grande vano centrale è lungo 22 metri, di cui purtroppo solo la parte orientale è stato possibile scavarla perché poi iniziava l’intervento del bulldozer. Una discussione si è sviluppata attorno a un deposito di bruciato nell’angolo sud-orientale del megaron, sono state trovate anche ossa umane. La parte terminale absidata sono stati trovati dei grandi buchi circolari, venivano infisse delle giare destinate a contenere risorse alimentari. Ai lati del corridoio ci sono due stanzette, per gli scavatori sarebbero le stanze da letto. Non sembra un’informazione attendibile visto la dimensione dell’edificio, la parte notte era localizzata al piano superiore. Riguardo le due sepolture, sono state scavate nel pavimento della casa dopo la morte dei protagonisti. Il piano pavimentale si interrompe in corrispondenza delle tombe, sembrerebbe che le tombe siano state tagliate successivamente.

2. L’edificio di Toumba: la sepoltura maschile

Sepoltura maschile

Una tomba conteneva una deposizione a inumazione femminile e una cremazione a deposizione secondaria maschile. La sepoltura maschile presenta pochissimi oggetti, ma degli oggetti significanti. La sepoltura maschile presentava le ossa del defunto, che erano state cremate in un luogo diverso, erano state raccolte attentamente e deposte all’interno di un panno di lino, il tutto raccolto e inserito all’interno di un’urna cinerario in bronzo, accompagnata da pochi oggetti di corredo (un rasoio, una punta di lancia e una spada). Il rituale è lo stesso descritto per gli eroi omerici. Il rasoio è in genere un indicatore di genere, le due armi portano al duello in età di Omero. La punta di una lancia non è solo un attributo militare, ma anche di potere. L’urna cineraria in cui è deposto il signore di Lefkandì è di diversi secoli più antica rispetto alla deposizione stessa, datata alla fine dell’età del bronzo nel XIII secolo a.C., ed un oggetto prezioso che pro-viene da Cipro, non è di produzione greca. Il calcolo dell’età delle ossa dà alla sepoltura maschile (40 anni), invece la sepoltura femminile (25 anni).

3. La deposizione ad inumazione femminile

sepoltura femminile

La sepoltura femminile adotta un rituale diverso che è quello dell’inumazione. Era deposta con le braccia por-tate in avanti verso il bacino, con i piedi in una posizione accostata e con un pugnale con manico in avorio che era posto nelle vicinanze della testa. Dal punto di vista stratigrafico questa tomba non è stata riaperta, l’uomo e la donna sono morti nello stesso momento. Si ipotizza che la donna sia stata uccisa ritualmente per seguire il destino dell’uomo. A livello di corredo venivano fissati sulla veste della donna due dischi in oro, spilloni e altri oggetti. Un oggetto antico era un pendente che si presuppone che sia più antico della deposizione stessa. Sarebbe un pendente babilonese, forse di mille anni più antico, un oggetto che è stato trasmesso di generazione in generazione, la cui importanza non è data solo dal suo valore intrinseco, ma dalla storia che aveva alle spalle.

4. La sepoltura dei quattro cavalli

sepoltura cavalli

Nella tomba accanto sono deposti quattro cavalli, di cui almeno due avevano ancora il morso intorno alla bocca che era in ferro. I cavalli furono sacrificati ritualmente in occasione della morta della coppia, sono introdotti come attributo di status. Il cavallo è il simbolo di uno status altissimo, gli eroi omerici combattono scendendo dal carro, le cavallerie anche in epoca successiva avranno un particolarmente ruolo importante. C’è da domandarsi se il numero di quattro non possa allude alla quadriga, anche se il carro non è deposto nella tomba stessa. Carri sono stati trovati nelle tombe di Salamina di Cipro.

5. Il cratere proto geometrico

Un cratere in frammenti fu trovato all’interno del tumulo, presenta uno stile proto geometrico con cerchi concentrici affiancati da altri elementi decorativi, ma caso rarissimo un elemento figurativo viene introdotto in questo partito decorativo che è il motivo dell’albero sotto le anse che rimanda a un motivo orientale che è l’albero della vita. Il cratere accoglie anche le ceneri del signore ed è il vaso centrale del consumo del vino, perché i Greci mescolavano il vino con l’acqua all’interno del cratere. Rimanda a un’attività cerimoniale che designa il gruppo.

cratere proto geometrico

Simone Riemma

Studente del corso in Civiltà Antiche ed Archeologia: Occidente dell'Università degli Studi di Napoli - Orientale. Sono CEO e founder dei siti: - www.storiaromanaebizantina.it assieme al mio collega dott. Antonio Palo (laurea in archeologia) - www.rekishimonogatari.it assieme alla dott.ssa Maria Rosaria Formisano (laurea magistrale in lingua e letteratura giapponese e coreana) nonché compagna di vita. Gestisco i seguenti siti: - www.ganapoletano.it per conto dell'Associazione culturale no-profit GRUPPO ARCHEOLOGICO NAPOLETANO Le mie passioni: Storia ed Archeologia, Anime e Manga.

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