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Agorà: significato e funzioni nella grecia antica

Agorà: significato e funzioni nella grecia antica

AGORA – Ricostruzione ideale dell’a. di Atene nel 2 sec. d.C.: a, stoa di Attalo; b, bema; c, stoa di mezzo; d, odeon; e, tempio di Ares; f, tholos; g, bouleuteria; h, stoa di Zeus. Sullo sfondo l’acropoli

Il significato della parola agorà, deriva dal greco ageyro, cioè “adunare, convocare” e quindi agorà significa “assemblea di cittadini”. Il termine viene utilizzato anche nei poemi omerici; nel tempo il significato di assemblea passa ad indicare anche il luogo dove si svolge l’assemblea. Da agorà deriva anche il termine agorazzo che significa “frequentare l’agora” e questo verbo ancora oggi esiste e significa “andare a fare le spese, andare a comprare”. L’agorà è il luogo caratteristico delle Poleis greche, è lo specchio delle Poleis e assolve a tali funzioni:

  • Funzione politica e giudiziaria: ne è teatro attivo e risalendo indietro nel tempo, al II Millennio a.C., all’epoca in cui vi era la Civiltà Micenea, l’amministrazione e la vita della città non si svolgeva in piazza, ma nel palazzo del re. All’interno del palazzo, si amministrava anche il culto religioso. Ad Atene, il tutto si svolgeva sull’Acropoli, al tempo dei Micenei, ove si trovava il palazzo. Finita l’epoca Micenea, la situazione cambiò, l’assemblea cittadina, gli organismi politici e giudiziari si trasferiscono in questa agorà, uno spazio della città, destinato esplicitamente a tali funzioni. Da questo momento in poi, quindi l’agorà, svolgerà le sue funzioni indipendentemente dai regni politici che governeranno la città, sia che si abbia un governo monarchico, sia che si abbia un governo democratico e continuerà ad esercitare le sue funzioni, anche successivamente in età ellenistica, quando le città sono inglobate nei nuovi regni ellenistici. Si tratta quindi del cuore politico e amministrativo.
  • Funzione Religiosa: l’agorà è anche il luogo di culto sia per dèi che per eroi, cioè personaggi umani venerati come dei (antenati, uomini illustri). Per questo motivo era considerata anche come spazio religioso, territorio sacro. Per esempio ad Atene, si proibiva l’accesso all’agorà alle persone che avevano in corso un processo per omicidio o erano accusati di azioni diffamanti. Erano stabiliti i limiti dell’agorà, che quindi non potevano essere superati dalle persone che erano accusate di omicidio o altro ed erano considerate impure per entrare nel luogo sacro dell’agorà; nei giorni di festa agli ingressi, venivano posti dei vasi pieni d’acqua nei quali, i cittadini, dovevano purificarsi prima di entrare. Vi erano quindi dei luogo di culto per le divinità, che spesso portano l’epiteto di Agoraios, cioè “dell’Agorà”, come ad esempio:
    • Zeus, era il protettore della comunità cittadina, protettore delle istruzioni, garante dei giuramenti.
    • Hermes, era una divinità poliedrica, era il protettore dei mercati (specialmente degli scambi) ed esistevano dei magistrati detti Agoranoidi, addetti al controllo dei mercati; era anche protettore del linguaggio e degli oratori che pronunziavano i discorsi di carattere politico durante le assemblee della città.

Gli agorai erano luogo di culto di eroi e defunti nel quale si veneravano personaggi importanti del passato legati alla città, posti su un piano sovrumano. Questo aspetto poteva riguardare anche le colonie, fra l’VIII e il VII Secolo a.C., i Greci effettuarono un’intensa attività colonizzatrice verso Oriente e Occidente, e quando avveniva una spedizione di coloni, a capo vi era un personaggio che poi veniva considerato come l’eroe fondatore della nuova città. Normalmente nelle città non veniva seppellito nessuno perché era proibita la sepoltura visto che le necropoli erano situate fuori dalla città ma per questi eroi fondatore si effettuavano eccezioni con l’ausilio degli oracoli tramite il permesso del mondo religioso e si erigevano questi monumenti all’interno della città e della piazza principale. In molti casi, nei monumenti, il corpo non c’era perché morto altrove e il termine utilizzato è Cenotafio, che significa “tomba vuota”. La tomba di questo tipo era chiamata Heroon, cioè tomba di un eroe. Anche i grandi legislatori ebbero questo riconoscimento oppure grandi generali e strateghi. In età ellenistica e romana questo non avveniva più ma si erigevano statue nella piazza.

  • Funzione agonale: era luogo dove si svolgevano le gare che avvenivano in occasione della festa in onore di un dio. Si celebravano agoni: ginnici, ippici, musicali, , divisi in categorie: intellettuali o sportivi.
  • Funzione commerciale: fino al VI Secolo a.C. l’agorà ha solo una funzione e significato politico e prevale il significato di adunanza di cittadini che stanno lì per discutere le sorti della città. Con lo sviluppo della città greca, in generale, gli scambi commerciali trovarono luogo specifico nell’agorà stessa. Interessante è la testimonianza di Erodoto, nel V Secolo a.C., che a un certo punto racconta un episodio riportando le parole che sarebbero state pronunciate dal re persiano Ciro, il quale voleva fare una distinzione tra le usanze Persiane e le usanze dei Greci: “I Greci hanno nelle loro città, un luogo, che usano per radunarsi ed ingannarsi gli uni con gli altri, e possiedono nella stesso luogo dei mercati destinato ai commerci; mentre i Persiani, non avevano questo luogo dove esercitare l’attività politica e gli scambi commerciali”.

Tornando al termine di agorà, ritenendo che teoricamente i greci dovevano definire l’assemblea cittadina in agorà, l’assemblea è quindi il luogo di assemblea, normalmente poi non era così e nel tempo i greci definirono l’assemblea dei cittadini in maniera diversa, esisteva infatti il concetto di agorà come luogo di religione ma nella pratica delle istituzioni ad Atene l’assemblea popolare la chiamavano Ecclesia o Demos.

  • Demos, significa popolo
  • Ecclesia, significa gente convocata

Nelle città doriche, l’assemblea cittadina si chiama Alia oppure Apella. Il termine agorà però nel significato originario dell’assemblea dei cittadini sopravvive anche tecnicamente ma solo nelle riunioni di organismi minori, per esempio il territorio dell’Attica era costellato di villaggi, che si chiamavano demi, che funzionavano come gli odierni comuni, con strutture proprie ed erano amministrate da un Demago e i cittadini usavano riunirsi in assemblea e in questo caso si usava il termine agorà per le riunioni. Quindi se a riunirsi erano i cittadini dei singoli villaggi o delle tribù di appartenenza si parlava di agorà, se invece a riunirsi erano tutti i cittadini dell’Attica ad Atene si parlava di Ecclesia.

Simone Riemma

Studente del corso in Civiltà Antiche ed Archeologia: Occidente dell'Università degli Studi di Napoli - Orientale. Sono CEO e founder dei siti: - www.storiaromanaebizantina.it assieme al mio collega dott. Antonio Palo (laurea in archeologia) - www.rekishimonogatari.it assieme alla dott.ssa Maria Rosaria Formisano (laurea magistrale in lingua e letteratura giapponese e coreana) nonché compagna di vita. Gestisco i seguenti siti: - www.ganapoletano.it per conto dell'Associazione culturale no-profit GRUPPO ARCHEOLOGICO NAPOLETANO Le mie passioni: Storia ed Archeologia, Anime e Manga.

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